Arianna Errigo risponde alla critiche sul progetto biarma

 

Un lungo post Facebook per ringraziare i tifosi al termine di un’altra stagione per lei ricca di gioie, ma anche per togliersi qualche piccolo sassolino dalla scarpa nei confronti di chi ha cercato nella “divagazione” sciabolistica una delle cause per cui nella gara di ieri la muggiorese non è riuscita a centrare il Mondiale nella prova di fioretto.

Nel corso dello sfogo, l’azzurra non solo ha difeso il suo progetto, ma ha anche decisamente respinto al mittente le critiche. Queste le parole di Arianna.

È stato un anno molto particolare questo, faticoso sotto tanti punti di vista.  Non avrei mai pensato di ricominciare con questa tenacia dopo le Olimpiadi di Rio, la delusione, dopo aver affrontato il meccanismo spietato della qualificazione individuale, in cui quelle che sono le tue compagne di squadra diventano le tue principali rivali, perché sai che una di voi rimarrà a casa. E quando le tue compagne sono Vezzali e Di Francisca, la faccenda si complica parecchio! E invece amo troppo questo sport, e ho ricominciato quest’anno con la voglia di sempre, e con un nuovo sogno in testa… la sciabola.
Certo un progetto ambizioso, quello di imparare una nuova disciplina, cercando di mantenere invariato il mio rendimento nel fioretto.
Questo ha suscitato molte polemiche, molto scetticismo da parte degli addetti ai lavori. Qualcuno ha sposato il progetto, molti altri lo hanno criticato. Era inevitabile, non me la sono presa, le cose che non si conoscono spaventano. Anche per me è dura capire come conciliare le cose, ma di una cosa sono certa: la scherma è scherma, che sia fatta con la sciabola col fioretto o con la spada, e sono convinta di potercela fare.
Se poi dovessi fare un bilancio dell’anno ne sono ancora più convinta, una delle migliori stagioni di coppa del mondo di sempre, un oro individuale ai Campionati Europei e un Bronzo ai Campionati Mondiali. Eppure c’è ancora qualcuno che storce il naso, che afferma che non ho vinto il mondiale perché non mi sono concentrata abbastanza sul fioretto. A queste persone voglio dire che ieri non ho perso una medaglia d’oro, ma ne ho vinta una di bronzo, che esistono anche gli avversari e a volte vincono semplicemente perché hanno tirato meglio.
Quello che provo io è sicuramente il dispiacere di aver fatto un brutto assalto in semifinale ma è grande la gioia di essere sempre sul podio. Tra qualche giorno ci sarà la gara a squadre dove cercheremo di chiudere la stagione in bellezza!
Grazie a Luca, il mio maestro e fidanzato che mi ha seguito anche qui a Lipsia e grazie di cuore alla mia fantastica famiglia!
A voi, che mi sostenete sempre e comunque, mando un abbraccio grandissimo, perché siete davvero speciali!

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Fotografia Augusto Bizzi