Lipsia 2017, il Mondiale delle altre nazioni

Bene la Francia, delude la Russia. Giappone forza emergente. Due medaglie per gli Usa. 

 

Dopo aver analizzato in tre distinte parti (fioretto, sciabola e spada) la spedizione italiana e speso due parole sull’avventura dei padroni di casa della Germania, chiudiamo la nostra disamina Mondiale facendo un rapido giro del Mondo per vedere come se la sono cavata le altre nazioni attese a fare bene sul palcoscenico iridato.

Russia – Rispetto a Mosca e a Rio, un deciso passo indietro. Normale, dato che molte squadre sono in ricostruzione, ma è altresì vero che qualche delusione c’è stata: Yana Egorian, dopo una grande stagione di Coppa del Mondo, è uscita subito di scena nella prova individuale e nemmeno a squadre ha saputo dare il suo contributo. Non meglio è andata alla sciabola maschile, che chiude con il solo bronzo di Kamil Ibragimov la sua spedizione. Ben altra storia il fioretto: Inna Deriglazova mette in fila un altro Mondiale dopo quello del 2015 a Mosca e l’oro alle Olimpiadi, Dmitry Zherebchenko scrive una delle storie più belle del Mondiale prendendosi la gara maschile, il bronzo delle fiorettisti colora il bottino. Nella spada spicca l’exploit di Tatiana Gudkova, arrivata all’oro pur essendo quella meno pronosticata rispetto a compagne dello spessore di Tatiana Logunova e Violetta Kolobova.

Francia – Sei medaglie complessive per in Transalpini, che salutano l’ennesimo trionfo della squadra di spada maschile. Yannick Borel, con la sua rimonta spettacolare, nega alla Svizzera la gioia della medaglia d’oro e concede al veterano Jean Michel Lucenay di congedarsi dalla scena agonistica con un altra medaglia del colore più pregiato. A completare il bottino, cinque medaglie di bronzo: dalla prima medaglia mondiale individuale di Ysaora Thibus, al bronzo da libro cuore delle sciabolatrici con dedica alla compagna infortunata, passando per le medaglie conquistate dai fiorettisti a squadre, e quelle di Vincent Anstett e Cecilia Berder nelle prove individuali di sciabola. Un bilancio che soddisfa appieno Laurence Modaine, al suo primo Mondiale da Direttore Tecnico della squadra francese: «Sei medaglie su dodici prove è una cosa veramente positiva» ha commentato la stessa Modaine all’Equipe «Come base di partenza per il prossimo ciclo olimpico è buona, ci sarà da fare qualcosa da qui ai prossimi tre anni per arrivare a prendere medaglie a Tokyo».

Stati Uniti – Due argenti nelle prove a squadre di fioretto per gli americani. Due medaglie dal sapore diametralmente opposto, pur mantenendo in comune il colore e il fatto che entrambe siano maturate al termine degli assalti contro l’Italia. Storico quello delle ragazze (Lee Kiefer, Margaret Lu, NzinghaPrescod – subentrata a Sabrina Massialas, infortunatasi nella prova individuale – Nicole Ross), che tornano su un podio Mondiale sedici anni dopo la prima volta datata 2001, quando chiusero al terzo posto. Di tutt’altro retrogusto quello dei ragazzi, che con gli azzurri erano partiti fortissimo, arrivando a pregustare il sapore della medaglia più preziosa prima del feroce ritorno della banda Cipressa. Fuori dal podio nelle gare individuali, fuori dal podio anche Daryl Homer (carta per la sciabola maschile).

Altri (Europa) – Spettacolare il Mondiale dell’Estonia: l’oro delle spadiste a squadre è la ciliegina sulla torta di un medagliere che conta anche l’argento del volpone Novosjolov e il bronzo di Julia Beljajeva. La Svizzera esce con un amarissimo argento a squadre, l’Ucraina ringrazia la sua fuoriclasse Olga Kharlan, al terzo sigillo iridato nella sciabola femminile, con Olena Kryvytska che ci mette la guarnitura di un bel bronzo nella spada individuale.

Altri (Asia e Africa) – Fra le forze emergenti, sicuramente merita una citazione il Giappone: due medaglie (i fiorettisti Saito e Shikine, argento e bronzo) e tante buone indicazione per i nipponici, di cui parleremo nel dettaglio in un apposito approfondimento. Restando in oriente, a trascinare la Corea ci pensa la sciabola con un oro (sciabola maschile a squadre) e due argenti. Hugues Obry chiude il primo anno in Cina con l’argento a squadre delle donne, unico acuto made in China dell’intero Mondiale. Una medaglia arriva anche dall’Africa, con la Tunisia che dopo aver raccolto i metalli di Ines Boubakri (Kazan 2014) e Sarra Besbes (Mosca 2015), ringrazia l’altra sorella Besbes, Azza, argento nella sciabola.

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Fotografia Augusto Bizzi