Universiadi, le stelle Mondiali illuminano le gare di scherma

Marton, Szatamari, i giapponese Saito e Shikine, il coreano Gu. Sono alcuni dei grandi nomi che prendono parte alle gare di scherma delle Universiadi. Dove in passato hanno trionfato tanti campioni.

 

Ancora un giorno e poi sulle pedane di Taipei per gli schermidori e le schermitrici protagonisti delle Universiadi, sarà tempo di fare sul serio. Spada femminile e sciabola maschile danno il via ufficiale al programma, con l‘Italia e i suoi 24 atleti pronti a dire la loro nella sei giorni di gare individuali e a squadre. E se in buona parte molte squadre scelgono di schierare le “seconde linee”, a nobilitare le competizioni molti nomi di peso, che dopo aver fatto un breve stacco nell’immediato post-Lipsia al termine di una stagione comunque faticosa, sono pronti a rimettersi in pedana in oriente.

Basta scorrere le liste dei partecipanti per trovare tantissime stelle del firmamento schermistico Mondiale: nella sciabola femminile, ad esempio, spicca il nome di Anna Marton, vincitrice della Coppa del Mondo di specialità al termine della prima stagione post Rio 2016. Della gara anche la tedesca Anna Limbach, le coreane d’argento nella giornata del titolo Mondiale azzurro Joon Yisu e Hwang Seona, e la francese Caroline Queroli, un podio in stagione per lei, al Grand Prix di Mosca e la chiamata in extremis per la prova a squadre iridata dopo il drammatico infortunio di Sara Balzer nella prova individuale.

Parterre ricco anche nelle gare al maschile: nella sciabola, spicca la presenza del campione del Mondo di Lipsia Andras Szatmari, ma anche dei coreani Kim Junho, Bongil Gu e Sanguk Oh, ovvero di tre quarti della formazione che ha sparigliato la concorrenza lo scorso luglio alla Leipzig Arena. Spettacolo assicurato, anche se rimane l’incognita della condizione e delle motivazioni con cui si presenteranno al via, con la certezza però che non sono volati fino in Cina per fare i turisti. Nella prova di fioretto ci saranno in gara altri due protagonisti della rassegna iridata tedesca, ovvero i giapponese Toshiya Saito e Takahiro Shikine, rispettivamente medaglia d’argento e medaglia di bronzo in Sassonia.

La disposizione in calendario non è di certo la migliore, fra alcune tossine della vecchia stagione da scaricare e l’avvicinamento alla nuova, ma i nomi in “cartello” dovrebbero garantire una certa dose di spettacolo. Del resto, anche negli anni passati, le gare delle Universiadi hanno visto iscriversi negli albi d’oro nomi di grande prestigio: a Gwangju, due anni fa, a vincere la prova di spada maschile fu Yannick Borel, quattro anni fa a Kazan si potevano leggere i nomi di Olga Kharlan (alla seconda affermazione dopo il 2011, battuta in finale l’Olimpionica di Londra Kim Yijeon) e Inna Deriglazova. Ma anche quelli di Shin A Lam, Alexei Cheremisinov, Kamil Ibragimov, in gare con podi che nulla avevano da invidiare a prove di Coppa del Mondo.

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Fotografia Augusto Bizzi

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