Szatmari continua il suo momento d’oro, a lui la sciabola

Il magiaro centra l’oro anche alle Universiadi dopo il Mondiale. Lontani dal podio gli azzurri.

 

Lo avevamo lasciato a Lipsia, sul gradino più alto del podio e con una medaglia d’oro al collo. Nemmeno un mese dopo, stessa scena e stesso protagonista: l’ungherese Andras Szatmari. Che a quanto pare non si è fatto travolgere troppo dall’euforia per il prestigioso obiettivo centrato a luglio, e al primo appuntamento agonistico ha risposto presente all’appello.

Vincendo una gara che ha visto anche un remake proprio della finale mondiale di Lipsia, anche se questa volta l’assalto contro Bongil Gu metteva in palio “solo” un posto fra i primi quattro della classifica: a non cambiare, però, il risultato, con l’ungherese che si impone per 15-12 e mette il primo chiodo su cui poggiare il piede per la scalata al gradino più alto del podio, completata grazie alle vittorie contro l’iraniano Rahbari in semifinale (15-8) e chiosa finale con il 15-6 rifilato al turco Enver Yldrim, che raccoglie così l’argento. A completare il podio, l’altro iraniano Fotouhi.

Lontani dalle zone alte della classifica, invece, gli azzurri. Gli ultimi ad arrendersi sono Riccardo Nuccio e Lorenzo Romano – battuti entrambi agli ottavi ed entrambi per 15-11 rispettivamente da Szatmari e Kim – mentre si  fermato nel tabellone dei 32 Dario Cavaliere, beffato allo sprint dall’americano Souders. Stop al primo assalto ad eliminazione diretta, invece, per il quarto azzurro in gara, Francesco D’Armiento, sorpreso dal polacco Grzegorek con il punteggio di 15-12.

Classifica – 1. Szatmari (Hun), 2. Yldrim (Tur), 3. Rahbari (Iri), 3. Fotouhi (Iri), 5. Gu (Kor), 6. Kostenko (Rus), 7. Patrice (Fra), 8. Kim (Kor)

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Fotografia Augusto Bizzi

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