Settimo squillo azzurro a Taipei, dal fioretto maschile arriva il bronzo

Il quartetto azzurro chiude al terzo posto e centra la settima medaglia italiana alle Universiadi. Oro al Giappone, argento Russia.

 

5-1 periodico, moltiplicato per tre. Così l’italia sigilla, fin dal primo dei tre giri di assalti la medaglia di bronzo nella finalina di fioretto. Comincia Edoardo Luperi con Yunes, proseguono Alessandro Paroli e Francesco Trani e (Guillaume Bianchi, quarto fiorettista azzurro, è stato in riserva) contro rispettivamente Koloesnikov e Hertsyk. Sul 15-3 al primo giro di boa, da lì per il quartetto Italiano è una tranquilla navigazione fino all’approdo della settima medaglia complessiva a questa Universiade, sancito dal 45-24 su cui c’è la firma di Alessandro Paroli. Per il livornese, doppia medaglia di bronzo fra individuale e a squadre.

Un percorso, quello dell’Italia, cominciato dagli ottavi di finale contro Singapore – dove ha trovato spazio anche Guillaume Bianchi e conclusosi sul 45-21 – e proseguito con la vittoria sulla Francia prima dello stop in semifinale contro il Giappone delle medaglie iridate di Lipsia Shikine e Saito. Rimasti fuori dalla lotta per il gradino più alto, i fiorettisti azzurri si sono prontamente riscattati nella finalina per il bronzo, con una grande prova di forza e sicurezza.

La medaglia d’oro, invece, è un affare fra Russia e Giappone, con la vittoria che alla fine arride proprio ai fiorettisti del Sol Levante, spinti da una grande prestazione di Toshya Saito nel settimo assalto. L’argento di Lipsia, infatti, chiude 10-2 il proprio parziale (iniziato da Akhemtov, poi sostituito per infortunio da Sirotkin) e ribalta le sorti di un match che sino a quel momento aveva visto la squadra giapponese impegnata a inseguire. Una mossa arrivata nel momento giusto, lo scacco matto alla Russia e i raccolto massimo per un movimento, quello nipponico, che da tempo è presente sui nostri taccuini.

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Fotografia Augusto Bizzi

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