Maraviglia Navarria, è trionfo a Tallinn!

La friulana torna al trionfo in Coppa del Mondo dopo 18 mesi. Battuta in finale la Gudokova dopo aver vinto in semifinale contro la Szasz. Podio anche per Beljajeva.

 

Resilienza: capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi. In psicologia, la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Chiamatela “Resilienza” Navarria. O, se preferite, Mara Sempre in piedi. Perché lei è una che a ogni botta presa reagisce con un colpo di forza uguale o superiore, una che quando riceve un cazzotto si rialza più forte di prima.

Mara Navarria è così: nei momenti più difficili tira fuori il meglio di sé, la classica dura che comincia a giocare quando il gioco stesso si fa duro. L’aveva già fatto dopo la morte del suo maestro Oleg Pouzhanov, a dicembre 2015, infilando due vittorie di fila in Coppa del Mondo che rimisero in discussione una qualifica individuale a Rio che sembrava già chiusa. L’ha fatto di nuovo, oggi, 21 ottobre 2017, a Tallinn, aprendo nel migliore dei modi la nuova Coppa del Mondo, quella che le portava in dote un’annata quasi integralmente da dimenticare (il quasi è riferito a un Mondiale di Lipsia in cui – pur senza risultato – si era rivista la vecchia Mara) e uno degli inizi di stagione più difficili della sua vita, con l’esclusione dal quartetto che domani tirerà la prova a squadre. Sì, Mara aveva qualcosa da dimostrare, a se stessa prima ancora che agli altri, e l’ha fatto nei migliori dei modi possibili.

Vincendo in un modo non banale (ammesso che una vittoria in Coppa del Mondo possa essere banale), e portandosi via due scalpi eccellenti. Se in finale, infatti, ha centrato la vittoria sulla russa Tatiana Gudkova, campionessa del mondo, in semifinale era già arrivata quella contro l’ungherese Emese Szasz, oro olimpico a Rio 2016. Mentre il suo maestro Roberto Cirillo applaudiva e annuiva a fondo pedana. Che fosse la Mara dei giorni migliori lo si era intuito da subito. Da ieri, quando aveva superato le qualifiche con 6 vittorie su 6 assalti del suo girone. E dai primi quattro assalti di giornata, quelli con cui si era garantita il podio superando agilmente le sue avversarie (15-6 nel derby con Nicol Foietta, 15-7 alla statunitense Katherine Holmes, 15-8 alla vicecampionessa del mondo Ewa Nelip, 15-7 alla svizzera Laura Staheli).

Poi gli ultimi due match, i più complicati, affrontati con intelligenza e bravura anche nei momenti difficili. Contro la Szasz è partita forte, volando sul +5, per poi essere capace di gestire il match anche quando l’ungherese era riuscita a riaprirlo fino al -1. Contro la Gudkova era partita sotto 3-0, ma ha sabuto ricucire lo strappo per poi andare via e chiudere in controllo. Per la Navarria si tratta del quarto successo in Coppa del Mondo in carriera, il primo dopo 18 mesi di astinenza. Il primo di una stagione che la vede partire fuori dal quartetto azzurro (l’ultima volta fu nel 2013, e per maternità).

“Non potevo sperare in un inizio migliore – ha detto immediatamente dopo la vittoria al sito della Federazione Italiana Scherma -. Sono stata costretta ad iniziare ieri dalla fase a gironi. Dopo aver vinto tutti gli assalti del girone ed essere approdata direttamente al main draw, sono uscita dal palazzetto e prima di rientrare in hotel sono andata sul mar Baltico. Lì ho ricercato la concentrazione ed un po’ di ispirazione che oggi mi sono state utilissime. Ho avuto buone sensazioni sin dal primo match. Ho provato a cambiare spesso la mia scherma nel corso degli assalti e questo ha creato difficoltà alle mie avversarie. Sono davvero felicissima, perché è un successo che avevo inseguito a lungo e di cui ne avevamo tutti bisogno”.

L’Italia piazza nelle 16 anche Rossella Fiamingo (eliminata dall’ucraina Bezhura per 15-9) e una bravissima Eleonora De Marchi, che ancora under 20 sfiora la sua prima finale a 8 in carriera arrendendosi solo alla priorità, per 14-13, alla svizzera Staheli. Out nelle 32 Giulia Rizzi (15-13 dalla giapponese Shimmokawa) e Roberta Marzani (15-12 dall’estone Kuusk). Fuori nelle 64 Alberta Santuccio (15-8 dalla cinese Lai), Marta Ferrari (15-9 dall’italobrasiliana Nathalie Moellhausen), Brenda Briasco (15-14 contro la russa Okhotnikova) e Nicol Foietta (15-6 dalla Navarria).

Twitter: GabrieleLippi1

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Foto Bizzi per Federscherma