Sciabola femminile, il riepilogo del fine settimana di Orleans

Scherma - La finale Gregorio - Gulotta al Grand Prix di Orleans 2017

Temi, protagoniste e approfondimenti del fine settimana di Coppa del Mondo di sciabola femminile a Orleans.

 

Con la classica gara di Orleans è scattata, nel fine settimana, la Coppa del Mondo 2017/2018 di sciabola femminile. Una gara che dato belle soddisfazioni all’Italia, soprattuto nella giornata di sabato, con la doppietta nella prova individuale. Una gara che andiamo a rivivere con il nostro consueto riepilogo del lunedì con numeri, statistiche e protagoniste del week-end francese.

Finale tutta azzurra – Era tutto apparecchiato – ed è il caso di dirlo, vista anche l’enorme carro-torta da cui sono sbucate le otto finaliste in fase di presentazione – allo Zenith di Orleans perchè il ventesimo compleanno della gara francese si potesse tramutare in una festa francese, grazie anche alla presenza fra le prime otto di Caroline Queroli e Manon Brunet. E invece, a prendersi il palco più importante sono state Rossella Gregorio e Loreta Gulotta, che hanno dato vita a una finale tutta azzurra oltre cinque anni dopo l’ultima volta: accadde a Gand, nel 2012, con il derby tutto toscano fra Ilaria Bianco e Irene Vecchi, vinto proprio dalla Bianco.

La prima volta di Rossella – Nel 2014 qui arrivò seconda, battuta in finale soltanto da Sofya Velikaya, ottenendo quello che fino a sabato era stato il suo miglior risultato in Coppa del Mondo. E non poteva scegliere posto migliore Rossella per festeggiare la sua prima vittoria in carriera, in una gara prestigiosa e da tutte molto sentita e in cui prima di lei si erano imposte tutte le più significative campionesse della sciabola al femminile.  Con quello di Orleans, diventano 6 complessivamente i podi a referto della salernitana in Coppa, con il bottino completato da quattro terzi posti.

Il cuore di Loreta – C’è un’altra prima volta nella giornata d’oro dell’Italia allo Zenith: quella di Loreta Gulotta, alla sua prima apparizione sul podio. Un premio meritato per la siciliana, che da due stagioni a questa parte sta facendo veramente bene. Le Olimpiadi di Rio e le belle prestazioni (purtroppo non corroborate dalle medaglie) in Brasile sono state carburante per lei e per tutto il gruppo azzurro. Un podio fortemente cercato e voluto, strappato con tanto cuore e davvero meritato per lei, piegando la coriacea Kozaczuk ai quarti di finale e lottando punto a punto con la romena Bianca Pascu, altro osso duro, domata solo all’ultima stoccata.

La strada è quella giusta – La qualificazione al tabellone principale timbrata già dopo la fase a gironi e una finale a otto sfiorata per una sola stoccata dopo aver fatto vedere i sorci verdi a Manon Brunet. In mezzo, due vittorie per 15-14 sulla giovane americana Anglade e contro l’esperta tedesca Limbach, con un assalto rimesso in piedi dopo una partenza difficile. Arianna Errigo ci teneva davvero tanto ad entrare per la prima volta nelle otto in una prova di Coppa del Mondo di sciabola e godersi lo spettacolo dello Zenith, ma ancora una volta ha trovato nella francese la sua nemesi. Ma la sensazione è che il passo da fare per entrare nelle migliori otto sia, per lei, molto breve da fare. Prossimo tentativo a metà novembre a Gand.

Terzo podio per Bianca – Ormai vedere lottare Bianca Pascu per le zone alte della classifica non è più una sorpresa. Per la romena, che in passato ha dovuto fare i conti con tanti infortuni fra cui quello al ginocchio patito nel 2011 a Catania che l’han costretta a tre interventi chirurgici, terzo podio in carriera: una serie cominciata con il Grand Prix di Mosca e proseguita con il bronzo Europeo a Tbilisi. In pedana la romena è un cliente difficile, di gran carattere e poco propensa alla resa senza lotta. E ora, alla soglia dei trent’anni, sembra aver messo a posto tutti i pezzi del puzzle.

Tempi duri per le Regine – Fra le grandi deluse (e delusioni) del week-end, spiccano sicuramente Olga Kharlan e Yana Egorian. Per l’ucraina, fresca di terzo titolo del Mondo, lo stop è arrivato al tabellone delle 32, sgambettata dalla compagna di squadra Alina Komashchuk, impostasi per 15-14. Non meglio ha fatto l’oro Olimpico di Rio, che dopo aver passato i primi due assalti è stata stesa per 15-12 da Caroline Queroli. Non meglio è andata il giorno dopo a squadre: Egorian nemmeno in quartetto e Ucraina stesa all’ultima stoccata proprio dalle russe ai quarti di finali.

Un quartetto giovane e vincente – Nella prova a squadre di domenica, a vincere è stata la Russia. Una vittoria per certi versi sorprendente, vista la giovane età media del quartetto schierato da Bauer: Yana Obvintseva, Anna Bashta, Svetlana Sheveleva e Sofya Podzniakova, età media 20,5 anni. Una vittoria all’ultima stoccata contro l’Ucraina, ma soprattutto lo scalpo dell’Italia iridata (quarta a fine giornata) in semifinale e la netta affermazione sulla Francia per completare la loro giornata trionfale.

 

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Fotografia Pamart/Bizzi/Fie

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