Le sciabolatrici centrano il secondo posto nella gara a squadre, battute solo dall’Ucraina. Undicesima medaglia per la spedizione italiana.
Le hanno fermate solo le più forti, quell’Ucraina che può vantare due bocche da fuoco del calibro di Natalya Morkvych e Evgenia Breuss, prima e seconda della prova individuale nella categoria A. Per questo e per molto altro, l’argento conquistato da Andrea Mogos, Marta Nocent, Rossana Pasquino e Loredana Trigilia (quest’ultima fresca, assieme a Mogos, del titolo Mondiale nel fioretto) nella prova a squadre di sciabola femminile è tanta roba.
Perchè arriva al termine di una gara condotta con grande autorevolezza, demolendo dapprima la Grecia ai quarti di finale quindi battendo la Polonia in semifinale per 45-35. Per poi spaventare le ucraine, soprattutto all’avvio grazie ad Andrea Mogos, che chiude 4-5 il suo parziale contro la Morkvych e alla buona prestazione della Pasquino che fa 5-5 con la pari categoria Doloh. A condizionare la gara delle azzurre, purtroppo, i passaggi a vuoto di Loredana Trigilia (peraltro ottima negli altri assalti di giornata), in difficoltà tanto negli assalti contro le sue pari-categoria quanto in quello contro la Doloh.
Finisce 45-31 per le ucraine, che due anni dopo il titolo centrato a Eger nel 2015, si riconfermano sul tetto del Mondo. Per l’Italia arriva la medaglia numero undici di questo mondiale casalingo, l’ennesima gioia di una kermesse che anche nell’ultimo giorno di gara non smette di dare soddisfazioni.
Twitter: agenna85
Fotografie Augusto Bizzi