Protagoniste, temi e approfondimenti del fine settimana di Coppa del Mondo di sciabola femminile a Sint Niklaas.
C’è tanto azzurro sopra Sint Niklaas: quello del doppio podio di Rossella Gregorio e Irene Vecchi nella prova individuale, ma soprattutto quello portato dal quartetto campione del Mondo nella gara a squadre. Questo e molto altro ha raccontato il secondo week-end di gare per la Coppa del Mondo di sciabola femminile, che andiamo a ripercorrere nel nostro consueto riepilogo del lunedì.
Ross ci ha preso gusto (e fa cifra tonda) – Un’altra finale per Rossella Gregorio dopo quella di Orleans. Questa volta però niente lieto fine, complice anche un’Olga Kharlan in stato di assoluta grazia. Arriva però un secondo posto in cui c’è tutta la grinta e il cuore della salernitana: e la rimonta dal 9-14 al 15-14 contro Nikitina ne è stata la prova più lampante. Il risultato ottenuto sabato permette a Rossella di fare cifra tonda, dal momento che in Belgio è arrivato il suo decimo podio in Coppa del Mondo.
I-factor – Cattiva, grintosa, decisiva nelle gare a squadre. L’I(rene)-Factor si ripresenta ancora sulle pedane di Sint Niklaas. Del resto la gara belga ha sempre ispirato particolarmente la livornese, che qui ci ha vinto la sua prima tappa di Coppa del Mondo nel 2011 ed è salita sul podio complessivamente tre volte, con il secondo posto nel 2012 e il terzo di sabato. Unico brivido, quelle due cadute con altrettante sollecitazioni del ginocchio durante la gara individuale. Nulla però che potesse spaventare e fermare l’azzurra.
In città comandano loro – Davvero non ce la fanno le quattro ragazze azzurre a stare troppo lontano dal gradino più alto del podio nelle gare a squadre! E così, dopo il piccolo inciampo di Orleans dove hanno chiuso al quarto posto (dato statistico: nel post Rio è soltanto la seconda volta in cui le sciabolatrici azzurre mancano il podio, l’ultima volta era accaduto a New York a inizio anno), Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi sono tornate alla loro dolce abitudine, ovvero la vittoria. La quarta nelle ultime cinque gare, fra Coppa del Mondo, Europei e Mondiali. E se «andiamo a comandare» è ormai il loro mantra, noi non possiamo che accordarci e, parafrasando un altro tormentone, affermare che un quartetto così il numero 1 nel ranking mondiale può accompagnare solo.
Maledetti ottavi di finale – Non è bastata la solita dose di grinta e cuore ad Arianna Errigo per riuscire a sfondare la porta che ancora una volta ostruisce il suo cammino verso i quarti di finale. A Sint Niklaas è Anna Limbach – battuta dalla monzese a Orleans – a fermare il suo cammino dopo le vittorie su Noutcha e Pochekutova. Davvero tanto rammarico, soprattutto per la bellissima rimonta nel finale che ha portato Arianna a un passo dal clamoroso recupero. Ci riproverà a Cancun il prossimo dicembre, ma la sensazione – già espressa dopo Orleans e ribadita dopo sabato – è che per l’ultima spallata sia solo questione di tempo. Di pochissimo tempo.
A lezione da Olga – Dalla deludente prova di Orleans – dove era uscita nel tabellone delle 32 – allo scintillante show di Sint Niklaas: in Belgio è scesa in pedana la versione extra lusso di Olga Kharlan, con l’ucraina che ha messo in carniere la vittoria numero 24 in Coppa del Mondo, e si issata alla seconda piazza del ranking. In una giornata in cui la sola Charlotte Lembach, piegata all’ultima stoccata, è riuscita a spaventarla, la tre volte campionessa del Mondo ha dato spettacolo annichilendo letteralmente la concorrenza: 15-6 alla Queroli, 15-5 alla Marton, 15-6 alla Egorian e stesso punteggio in finale contro Rossella Gregorio. Senza dimenticare la rimonta – per fortuna delle azzurre – non completata nella gara a squadra, dove si è portata dal 33-40 al 43-42 prima che la Gregorio riuscisse a trovare il guizzo vincente per il 45-43 finale. Per Olga, terza affermazione sulle pedane belghe, la seconda di fila dopo quella di febbraio 2016, in una gara in cui ha raccolto anche un secondo e un terzo posto.
Twitter: agenna85
Fotografia Ferraro/Bizzi/Fie