Pur essendo sempre salite sul podio, sin qui le fiorettiste azzurre non hanno ancora centrato la vittoria. Proveranno a farlo in una gara storicamente fortunata per i colori italiani.
Alla ricerca della vittoria perduta. Potrebbe essere questo il mantra di casa Italia per la prova di fioretto femminile del Grand Prix di Torino. Tanti podi, i due secondi posti di Alice Volpi fra Cancun e St. Maur, ma ancora nessuna affermazione a livello individuale per la banda Cipressa, che arriva però all’appuntamento con la sentitissima gara casalinga con il morale alto e con tante aspettative di un buon risultato.
Dalla parte delle azzurre, del resto, ci sono anche le statistiche e i numeri: nella storia recente della competizione torinese, ovvero dal 2009 a oggi, Inna Deriglazova (marzo 2014) e Lee Kiefer – campionessa uscente e attuale numero 1 del ranking mondiale – sono state le uniche due straniere a riuscire a violare il “tempio” del Pala Ruffini. Fari puntati su Alice Volpi, che nel 2015 proprio nel capoluogo piemontese mise a segno il primo centro in carriera: la poliziotta senese sta vivendo un grande momento di forma, figlio di una finalmente maturata consapevolezza e fiducia nei propri enormi mezzi arrivata assieme all’argento iridato di Lipsia, sta lavorando sodo e i risultati stanno arrivando con grande regolarità. Resta solo da fare quel piccolo passetto in più e sperare anche in qualche aiuto della buona sorte – sin qui poco amica di Alice fra la dubbia botta della Kiefer a Cancun e la giornata di grazia della coreana Hong a Saint-Maur – per poter brindare a un nuovo successo.
Quello che manca da tanto tempo nella bacheca di Arianna Errigo. Giugno 2017, il bis europeo di Tbilisi, l’ultima volta ad assaporare l’Inno di Mameli che suona per lei; da un anno, addirittura, l’assenza dal gradino più alto in Coppa del Mondo: Torino chiama, e il mix fra la gara casalinga e i ricordi del passato – tre le affermazioni della muggiorese al Pala Ruffini – oltre alla voglia matta di riscattare l’opaca prova di St.- Maur (eliminata al tabellone dei 32) può essere il giusto propellente per spingere Arianna verso il risultatone.
Come per la gara maschile, anche per quella delle ragazze sono tante le protagoniste a caccia di risultati o che puntano a ben figurare nella gara di casa: da Camilla Mancini a Francesca Palumbo, passando per una Chiara Cini che in Francia ha ritrovato la finale a otto dopo tanto tempo; ma giusto per fare solo pochi esempi. A Torino, poi, grande curiosità per il rientro in gara internazionale di Carolina Erba dopo la maternità – per lei, come per Elisa Di Francisca, un primo assaggio all’ultimo Marta Russo – così come per la prova di Martina Favaretto. La quindicenne di Noale sin qui è stata la regina indiscussa nelle categorie giovanili e nella gara Open di Ancona ha dimostrato di non avere alcun timore reverenziale anche al cospetto di atlete più esperte e titolate: come se la caverà al suo primo assaggio di Coppa del Mondo?
Attenzione però alla concorrenza straniera, con le solite note in agguato. Inna Deriglazova qui ha già vinto e fatto più volte podio, anche se l’ultimo ricordo di Torino per lei è l’eliminazione al tabellone delle 32 per mano un di eroica Olga Calissi, in grado di abbattere la campionessa Olimpica di Rio malgrado un infortunio sul più bello; e poi Lee Kiefer, Ysaora Thibus, sempre mettendo in conto potenziali sorprese come accaduto a Saint – Maur.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi/Fie