Protagonisti, temi e approfondimenti della prova di fioretto maschile valida per il Grand Prix a Torino.
Un podio, tre italiani negli otto e tanto spettacolo per la prova maschile del Grand Prix di Torino, ultima gara dell’anno 2017 per i fiorettisti a chiusura della prima tranche di stagione. Una giornata, quella di ieri, che ha lasciato in eredità spunti interessanti, che andiamo a rivivere nel riepilogo del lunedì (clicca qui per quello della gara femminile).
Un gigante di nome Daniele – La forza del cuore, la grinta e la voglia di non mollare mai. Daniele Garozzo si conferma ancora una volta lottatore di primissimo ordine e strappa un piazzamento fra i primi otto al suo ritorno in gara dopo il serio problema di pneumotorace che lo aveva costretto a rimandare il debutto stagionale. Lo stato di forma, per forza di cose, è precario e si vede, ma Daniele non si è tirato indietro, lottando con le unghie e con i denti fin dal primo match di giornata contro l’ucraino Haravskyi e così via anche nei seguenti incontri con l’americano Mathieu e con il russo Rigin. Si ferma solo al cospetto di Alessio Foconi, fermato soprattutto dalla stanchezza. Ma la standing ovation del Pala Ruffini è ampiamente meritata.
L’aficionado del podio – Nella gara che l’anno scorso lo vide per la prima volta trionfare in Coppa del Mondo, Alessio Foconi si ripresenta ancora sul podio a un anno di distanza. Niente bis questa volta, ma un comunque ottimo terzo posto che significa il secondo podio su tre gare in stagione. Gagliarda la prova del ternano, capace tanto di imporre la sua scherma quanto di rimettere in piedi con pazienza e senza farsi prendere dallo scoramento assalti che sembravano avviati verso la vittoria avversaria. Lo ferma solo Safin in semifinale, lasciandogli in bocca quel pizzico di rammarico che servirà come ulteriore carburante alla ripresa della stagione il prossimo gennaio.
Aspro loves Turin – Quando si gareggia in casa, lo show è garantito. Parola di Valerio Aspromonte, che ancora una volta conferma il suo feeling super speciale con la gara di Torino che va avanti sin dalla primissima edizione, datata 2014: allora fu terzo posto, al termine del folle giro d’Italia cui il fiorettista frascatano fu costretto per onorare il doppio impegno fra pedana e pista da ballo per partecipare alla puntata di Ballando con le stelle. Ieri ci è mancato davvero poco perché Valerio potesse salire di nuovo sul podio, ma è arrivata un’altra gara ad altissimo tasso spettacolare, fra stoccate acrobatiche e autentici show con arbitri e pubblico.
Giovani speranze – Sebbene non siano riusciti a ripetere gli exploit di Martina Favaretto e Serena Rossini nella gara femminile, meritano una menzione d’onore Tommaso Marini e Matteo Resegotti. Per entrambi, la soddisfazione di aver centrato la qualificazione al tabellone principale e la possibilità di sfidare campione del calibro di Alexander Massialas – toccato in sorte allo jesino – e Richard Kruse. E, malgrado la sconfitta, i due azzurri si sono battuti bene e si sono fatti onore.
I grandi delusi – Fra le tanti eliminazioni eccellenti al primo turno di giornata, spiccano quelle di Giorgio Avola e Andrea Cassarà. Il bresciano, reduce dal secondo posto di Tokyo, era partito bene contro Rigin ma ha poi subito la rimonta del russo fino al 15-12 finale, mentre per il modicano lo stop è arrivato sul 15-14. Una gara storta per i due, così come per Lorenzo Nista, sorpreso dall’ivoriano Keryhuel anch’esso al primo turno.
La rivincita è servita – «È stato bello tornare e vincere» Parole e musica di Alexander Massialas, che dopo aver dovuto lasciare strada l’anno scorso ad Alessio Foconi, quest’anno si è preso l’intera posta in palio al termine di una gara in cui la sua marcia ha avuto ben poche incertezze. Successo numero 5 in Coppa del Mondo per lui, che torna sul gradino più alto di una gara del circuito dopo 11 mesi dalla vittoria ottenuta a inizio 2017 a Parigi.
Ritorno in grande stile – Secondo posto finale nel Grand Prix di Torino e vetta del ranking Mondiale conquistata. Alla sua prima gara stagionale dopo aver saltato Il Cairo e Tokyo, Timur Safin porta a casa un ricco macinato, andando vicino al doppio colpo dal momento che si è anche trovato in vantaggio contro Massialas a pochi passi dal traguardo. Pressochè perfetta la prova del venticinquenne russo, capace in ogni assalto di leggere bene le situazioni tattiche e opporre sempre le giuste contromisure. Ma contro la grande ispirazione del vincitore delle ultime due Coppe del Mondo, anche lui ha potuto davvero ben poco.
Volti nuovi – Australiano Sholto Douglas, ivoriano Jeremy Fafa Keryhuel. Sono loro i volti nuovi del tabellone di ieri a Torino. I due si sono incrociati al tabellone dei 32, con la vittoria dell’Australiano che, dopo aver battuto Mienhardt al primo turno e appunto Keryhuel all’assalto successivo, ha chiuso ai sedicesimi la miglior prova della sua carriera. Per il ragazzo nato e cresciuto a Parigi ma che gareggia per la Costa d’Avorio – nazione per cui ha conquistato il bronzo agli ultimi campionati Africani – invece, una comunque prestigiosa vittoria contro Nista.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi