Protagoniste, temi e approfondimenti della prova di fioretto femminile valide per il Grand Prix a Torino.
Con la prova di Torino si è chiusa la prima parte di stagione per il fioretto femminile. Una gara che regalato all’Italia un triplo podio anche se alla fine a festeggiare è stata la russa Inna Derigalzova. Andiamo a rivivere e approfondire i temi della gara nel consueto riepilogo del lunedì.
La costanza di Alice – Tre su tre in stagione, cinque di fila in una serie iniziata lo scorso giugno a Tbilisi e passata dall’argento di Lipsia. Alice Volpi aveva deciso di puntare tutto sulla costanza di risultati per raggiungere l’obiettivo Coppa del Mondo e al momento i risultati le stanno dando ampiamente ragione. Ancora un secondo posto per lei, fermata solo da una Deriglazova in formato super. In mezzo la solita prova di grande sostanza, passata attraverso tre derby e la rimonta sulla Thibus.
Vittoria tabù – Da una possibile finale tutta colorata d’azzurro, all’appuntamento ancora rimandato con la vittoria di tappa individuale in questa stagione. Sembra una maledizione quest’anno il gradino più alto del podio per l’Italia del fioretto femminile, a fronte di tre terzi posti (tutti firmati da Alice Volpi) e quattro terzi posti (due di Arianna Errigo, gli altri di Martina Batini a Cancun e Valentina De Costanzo). Dopo la pausa natalizia la caccia riparte da Algeri, per provare a far risuonare l’Inno di Mameli in Coppa del Mondo dopo l’ultima volta datata maggio 2017, quando una stratosferica rimonta ai danni di Deriglazova permise a Martina Batini di centrare il suo secondo successo in carriera.
Il primo podio non si scorda mai – Se ormai quella di Arianna Errigo è una presenza fissa sul podio, a Torino la piacevole novità è stata Valentina De Costanzo. Che undici mesi dopo aver trovato finalmente la gioia della finale a otto ad Algeri, a Torino fa un passo in più al termine di una prova di grande cuore e carattere. Quello che le ha permesso di venire a capo una dopo l’altra di due ossi durissimi come Lee Kiefer e la russa Svetlana Tripapina. “Ce la siamo meritata” ha scritto sui social la fiorettista romana, prima di far partire la consueta lista di ringraziamenti. Che si gode così il frutto di tanti sacrifici e tanto lavoro.
Martina continua a stupire – O forse non stupisce davvero più, Martina Favaretto. Finale a otto, a sedici anni, alla prima prova di Coppa del Mondo fra le grandi. Tirando senza timore reverenziale anche al cospetto di chi sul petto porta due stellette iridate (leggasi Errigo), che deve sudare più del previsto per avere ragione del prodigio noalese. Sei vittorie in altrettanti assalti al girone per prendersi l’accesso al tabellone principale; la netta affermazione a spese della coreana Oh Ha Na, battuta senza troppi complimenti per 15-6; la gestione ottima degli assalti contro Carolina Erba e Coralie Brot in cui è stata capace di gestire con grande piglio i momenti di difficoltà e i tentativi di rimonta delle avversarie, le belle cose fatte vedere contro Arianna. Sorride Martina, gongola il suo mentore Mauro Numa, che si ritrova fra le mani un vero e proprio gioiellino. Da gestire e far crescere con calma: per lei ora un po’ di meritato riposo dopo le fatiche di un avvio stagione tanto faticoso quanto fruttuoso. Ma anche tanti applausi per una gara davvero maiuscola.
Gioventù alla ribalta – La gara di Torino ha permesso all’Italia di mettere in vetrina un altro diamante molto brillante, quello di Serena Rossini. Per lei finale a otto solo sfiorata, ma un grande piglio e un grande carattere che ha costretto una big del calibro di Ysaora Thibus a sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della marchigiana. Non la scopriamo di certo adesso Serena, piuttosto ci fa davvero piacere vederla lottare alla pari (e battere, come dimostrato con la francese Pauline Ranvier) con le migliori al Mondo. L’italfioretto ha davvero un serbatoio infinito di talenti da cui pescare.
Nuovamente regInna – Vittoria e riconquista della vetta del ranking Mondiale. A Torino Inna Derigalzova fa all in al termine di una prova in cui c’è tutto il bagaglio tecnico della russa. Ma anche e soprattutto quello caratteriale, che le permette di rimontare in due occasioni dapprima contro Arianna Errigo – dall’8-14 al 15-14 finale – quindi contro Alice Volpi. Con due affermazioni diventa l’atleta non italiana ad aver vinto più volte sulle pedane del Pala Ruffini (impresa peraltro riuscita, oltre a lei, soltanto a Lee Kiefer nella passata edizione), ma soprattutto riscatta la brutta prestazione di St. Maur, dove era uscita al tabellone delle 32. Per lei, ottava vittoria complessiva in Coppa del Mondo.
Gara no in casa Usa – L’anno scorso gli Usa avevano monopolizzato la finale e portato a casa la doppietta grazie al successo di Lee Kiefer ai danni di Nicole Ross. Sabato invece la gara è stata poco positiva per la nazionale Usa, con la stessa Ross uscita subito di scena nel tabellone delle 64 e un tabellone sfortunato che ha messo subito una di fronte all’altra Kiefer e Massialas. La ex numero uno al Mondo, inoltre, si è imbattuta nella gran giornata di Valentina De Costanzo e ha dovuto incassare così l’eliminazione agli ottavi di finale.
Twitter: agenna85
Fotografia Ferraro/Bizzi/Fie