Usmanov scrive al CIO contro l’esclusione della Russia da Pyeongchang 2018

Il presidente della Federazione Internazionale di Scherma chiede al presidente del CIO Thomas Bach di rivedere la decisione di vietare i Giochi Invernali agli atleti russi.

 

«Lasciateci il diritto, perlomeno ai vincitori dei Giochi Olimpici 2018 di raggiungere la cima dei loro sogni e vedere a bandiera della loro madre patria nel cielo di Pyeongchang». Si chiude con queste parole la lettera che Alisher Usmanov, presidente della Federazione Internazionale Scherma, ha indirizzato su carta intestata Fie al presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, per chiedere una revisione della decisione di escludere la Russia dai Giochi Olimpici di Pyeongchang 2018.

L’affare di doping di stato emerso nel 2016 ora porta le prime conseguenze per la nazione di Putin, cancellata dalle prossime Olimpiadi invernali pur mantenendo aperta la possibilità per gli atleti russi di partecipare a titolo personale sotto la bandiera del Cio come “Atleti Olimpici della Russia”. Da qui la lettera di Usmanov, scritta «non solo in qualità di Presidente della FIE, ma principalmente come cittadino russo e come qualcuno che ha fatto della difesa dei valori olimpici uno degli scopi più importanti della propria vita» per protestare contro una decisione ritenuta ingiusta in tre punti: innanzitutto perché costringerebbe gli atleti puliti e già passati per «il purgatorio delle qualificazioni olimpiche ad attendere lunghi mesi le decisioni definitive delle Commissioni Speciali CIO, a venire privati del supporto del proprio Comitato Olimpico e, la cosa più importante, a vedersi negato il diritto di vedere sventolare la propria bandiera e ascoltare il proprio inno nazionale».

L’auspicio di Usmanov, vergato su carta intestata Fie, è quello che si possa arrivare a una revisione del provvedimento, appellandosi  all’ingiustizia di un provvedimento che colpisce indiscriminatamente anche chi è innocente e nulla ha avuto a che fare con il sistema doping che tre anni fa a Sochi ha contribuito in maniera decisiva al ricco bottino finale della Russia nell’Olimpiade casalinga. E che, secondo Usmanov, ha invece tutti i diritti di veder ricompensato nel migliore dei modi il proprio percorso eventualmente culminato con la medaglia più prestigiosa che uno sportivo possa sognare.

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Fotografie Augusto Bizzi/Fie

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