La gara a squadre premia gli Usa, Italia seconda

Gli azzurri arrivano in finale dove vengono battuti dagli Stati Uniti. Terza vittoria in altrettante gare per Massialas e compagni. Podio anche per la Francia.

 

Dalla tripletta tutta azzurra in un’unica soluzione di ieri, a un’altra tripletta, questa volta spalmata su tre gare, firmata dagli Stati Uniti. La banda Massialas (padre Greg in cabina di regia e figlio Alex in pedana assieme ai compagni di mille battaglie Race Imboden, Miles Chamley-Watson e Gerek Meinhardt) conferma il suo feeling speciale con la prova parigina, vincendola per la terza volta in quattro anni. E, sempre a proposito di tre, mettono a referto il terzo centro in altrettante gare stagionali in questa formula dopo aver sbancato Il Cairo e Tokyo.

Niente week-end perfetto per l’Italia, con un Andrea Cassarà in più nel motore affianco ai protagonisti della magnifica cavalcata di ieri nella prova individuale (Alessio Foconi, Daniele Garozzo e Giorgio Avola). Una gara in due parti quella che ha dovuto affrontare la squadra azzurra: facile nei primi assalti, con gli assalti contro Irlanda e Australia sbrigati senza patemi, più complessa nella seconda, a partire dai quarti con il Giappone – che da non poco filo da torcere prima di cedere sul 45-40 -e passando per la semifinale contro la Francia. I bleus non ci stanno all’idea di concedere nuovamente la festa ai cugini d’oltralpe e vogliono a ogni costo vendicare la scoppola presa in finale nella passata stagione: ne nasce un assalto incerto fino all’ultimo, con fughe e controfughe che sembrano poter premiare i francesi. Sembra, appunto, perchè nell’ultima frazione ci pensa Garozzo a fare 7-2 su Le Pechoux e regalare agli azzurri il pass per la finale.

E per un altro capitolo di una sfida, quella con gli Usa che, assalto dopo assalto, si fa sempre più avvincente. Bastano due frazioni agli americani per indirizzare a loro favore l’assalto e da lì gestire tranquillamente il tentativo di ritorno degli azzurri. Fino al 45-36 finale che chiude ogni discorso. E alla festa finale, con champagne e colonna sonora firmata John Williams. Più duelli stellari di così…

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Fotografie Augusto Bizzi

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