Spada femminile, Barcellona accoglie la quinta tappa

In Catalogna nuovo atto della Coppa del Mondo per le spadiste. L’Italia riparte dalla finale a otto di Giulia Rizzi e dal quarto posto a squadre di La Havana.

 

Prossima fermata, Barcellona. A quasi un mese di distanza dalla gara de La Havana, la spada femminile fa tappa in Catalogna per il quinto atto stagionale della stagione di Coppa del Mondo. Snodo cruciale di metà stagione per le ragazze specialiste dell’unica arma non convenzionale del circuito, in un’annata che ancora non ha trovato una padrona ben definita.

Quattro vincitrici diverse in altrettante gare, in una serie inaugurata dalla nostra Mara Navarria a Tallin: al trenino si sono poi agganciate in corsa Sun Yiwen, Ana Maria Branza e, ultimo vagone al momento, la francese Coraline Vitalis vincitrice a Cuba. L’Italia riparte dalla finale a otto conquistata da Giulia Rizzi e dal quarto posto centrato nella prova a squadre. E proprio dal quartetto per la giornata di domenica partiamo, perché per questo giro Sandro Cuomo torna all’antico e reinserisce Navarria – qui vincitrice nel 2016 – al fianco di Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio e la già citata Giulia Rizzi. In attesa di capire se l’esperimento di rotazione delle ragazze possa avere un seguite e Alice Clerici (così come Roberta Marzani) tornare a giocarsi le proprie carte in formazione.

L’anno scorso vinse la cinese Yiwen Sun su Irina Embrich mentre al terzo posto chiusero la francese Melissa Goram e ed Emese Szasz. La gara al femminile si disputa qui dal 2005, quando vinse Anna Sivkova. La russa, assieme ad Ana Maria Branza, è stata l’unica ad aver vinto due volte la competizione all’ombra della Sagrada Familia, nel cui albo d’oro si annoverano anche i nomi  delle campionesse Olimpiche di Pechino 2008 Britta Heidemann e di Rio 2016 Emese Szasz. Fra i risultati di spicco delle italiane, oltre alla vittoria di Mara Navarria del 2016 (per la friulana anche un secondo posto nel 2015, battuta da Xu Anqi), anche il terzo posto di Alberta Santuccio nel 2013.

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Fotografia Bizzi/Fie