Lo spadista romano domina la prova tra i Cadetti confermando i pronostici della vigilia. Simone Greco sfiora il podio.
Vincere è difficile, confermarsi lo è ancora di più. Un adagio che vale doppio se si tira di spada, arma imprevedibile per eccellenza. Imprevedibile se in gara non c’è lui, Davide Di Veroli, da un anno a questa parte campione di tutto, capace di riconfermarsi a Sochi oro Europeo Cadetti a un anno di distanza da Plovdiv 2017. La finale contro il russo Dmitriy Shvelidze, vinta 15-8, è l’ennesima dimostrazione di superiorità di questo ragazzo romano nella sua categoria.
Inarrestabile il cammino di Di Veroli, che approda in finale liberandosi del tedesco Paul Veltrup con un 13-6 in cui dimostra una superiorità tecnica e tattica che va ben oltre i limiti naturali della sua giovane età. Un dominio cominciato in mattinata con il secondo posto dopo i gironi alle spalle di Simone Greco, e che era proseguito col 15-8 rifilato nei 64 al tedesco Maximilian Kamereit, dal 15-10 nei 32 all’ungherese Zsombor Keszthelyi, dal 15-5 nei 16 all’ucraino Andriy Derkach. Ai quarti era arrivata la vittoria per 15-9 sul ceco Matyas Brikner, ad aprire la strada verso il podio.
Quel podio ai piedi del quale si ferma la corsa del lughese Simone Greco, primo dopo i gironi e fermato ai quarti dal russo Dmitriy Shvilidze col punteggio di 15-8 dopo aver superato agli ottavi il torinese Alessandro Gabriolo, battuto 15-6 e decimo alla fine. Out nei 16 anche il genovese Filippo Armaleo, dodicesimo, sconfitto 15-11 dall’austriaco Alexander Biro.
Classifica – 1. Di Veroli; 2. Shvelidze; 3. Alexander Biro (Aut); 3. Paul Veltrup (Ger); 5. Simone Greco (ITA); 6. Leon Giesser (Ger); 7. Matyas Brykner (Cze); 8. Jan Socha (Pol); 10. Alessandro Gabriolo (ITA); 12. Filippo Armaleo (ITA).
Twitter: GabrieleLippi1
Fotografia di Bizzi/Fie