Parità assoluta fra le due super potenze Europee nel medagliere Cadetti. Il medagliere delle gare Under 17.
4-3-3 speculare. Quello che in apparenza sembra un modulo calcistico è in realtà il computo medaglie di Italia e Russia al termine del programma riservato agli Under 17 di questi Campionati Europei Cadetti e Giovani di Sochi 2018. Parità assoluta quindi fra le due grandi potenze della scherma del Vecchio Continente, non solo nel numero complessivo (10) ma anche nella loro distribuzione: 4 titoli, 3 argenti e 3 bronzi. Per l’Italia, conferma rispetto alle 10 medaglie dell’anno scorso a Plovdiv, dove però arrivò un oro in più (5 contro 4).
A Sochi i Cadetti azzurri posso festeggiare grazie alle grandi prestazioni di fioretto e spada. Davide Di Veroli non ha tradito le attese della vigilia e in attesa di vedere se riuscirà ad ampliare il proprio bottino nelle gare Giovani che scattano oggi con la spada femminile e la sciabola maschile, si gode la doppietta fra prova individuale – back to back per lui, già a segno lo scorso anno a Plovdiv – e gara a squadre. Filippo Macchi e il quartetto delle fiorettiste guidate da una straripante Martina Favaretto chiudono il conto degli ori italiani. Cui si devono aggiungere gli argenti a squadre del fioretto maschile, della sciabola maschile e di Claudia Memoli nella prova individuale di fioretto femminile, mentre tornano a casa con un bronzo Sara Maria Kowalczyck (spada femminile), Alessio Di Tommaso (fioretto maschile) e la stessa Favaretto, che come Di Veroli è attesa dalle gare Under 20.
Da par suo la Russia ha risposto con le vittorie di Khalimbekhov nella sciabola maschile cui han fatto seguito l’oro di Adelina Bikbulatova nell’individuale di fioretto femminile. Curioso come, in perfetta specularità con gli azzurri, le altre due medaglie d’oro siano arrivate dalle gare a squadre, grazie ai fiorettisti (proprio ai danni di Macchi e compagni) e alle sciabolatrici, capaci di ribaltare incredibilmente il match con l’Ungheria quando tutto ormai sembrava perduto.
Un’ultima considerazione, guardando il medagliere, arriva dal numero di Nazioni capaci di arrivare all’oro: soltanto quattro, infatti, sono stati gli inni suonati a fine gara. Detto di Italia e Russia, a fare loro compagnia nel novero dei vincitori proprio l’Ungheria e la Turchia, che ringrazia Deniz Unuludag (sciabola femminile). Rispetto a Plovdiv 2017 sono mancate Polonia e, soprattutto, Francia che in Russia non aveva nemmeno schierato la propria delegazione fra i Cadetti.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi