Cadetti e Giovani, verso Verona con il vento in poppa

Vittoria nel medagliere complessivo e competitività in tutte le armi. L’Italia esce alla grande dagli Europei di Sochi 

 

Non è arrivato l’oro nell’ultima giornata di gare Under ai Campionati Europei Cadetti e Giovani di Sochi, ma alla fine la classifica finale del medagliere sorride comunque agli azzurri: e questa volta non c’è da condividere il primato con la Russia, come accaduto nel parziale riservato alla categoria Under 17. I rivali di sempre nello scacchiere Europeo e Mondiale della scherma questa volta raccolgono una medaglia di meno e chiudono a 19 contro le 20 dell’Italia. E con Verona all’orizzonte, i motivi per sorridere sono molteplici.

Place Country Gold Silver Bronze Total
1 ITA 4 4 2 10
2 RUS 4 2 3 9
3 FRA 2 1 5 8
4 HUN 1 2 2 5
5 GER 1 1 2 4
6 ROU 1 1
6 POL 1 1
8 TUR 1 1
8 NED 1 1
8 AUT 1 1
8 SWE 1 1

Competitività in tutte le armi – Nelle gare riservate alla Categoria Under 20, l’Italia è andata a medaglia in tutte le armi. L’eccellenza assoluta in tal senso è stata rappresentata dalla spada femminile e dallo strapotere di Federica Isola, a bersaglio nella prova individuale e poi trascinatrice nella prova a squadre vinta assieme alle sue fedeli compagne di mille battaglie sin dai tempi dell’Under 17, ovvero Beatrice Cagnin, Alessandra Bozza ed Eleonora De Marchi. “Doppietta” squadre individuale anche per fioretto femminile (oro Favaretto e argento nella prova a quartetti), fioretto maschile (argento con Davide Filippi e successivo bronzo nella gara a squadre) e spada maschile, che han chiuso con il secondo posto dietro all’Ungheria e festeggiato il titolo di Davide Di Veroli. Bene anche la sciabola, che trova il bronzo di Alberta Arpino nella prova individuale e l’argento delle ragazze (Giulia Arpino, Beatrice Dalla Vecchia, Lucia Lucarini, Claudia Rotili) brave a riscattare la deludente prova individuale. Un buon segnale in vista di Verona: gli azzurri ci sono e sono pronti a dire la loro in ogni competizione.

Spadiste “on fire” – C’è un altro dato dietro alla vittoria di Federica Isola nella spada femminile: la settima vittoria di fila di un’azzurra nelle gare individuali sin qui disputate. Su quattro c’è proprio la firma della vercellese, cui si sono aggiunte Alessandra Bozza (due per lei) ed Eleonora De Marchi. Esplicativo in tal senso anche il ranking di Coppa del Mondo: quattro azzurre nelle prime quattro posizioni, con Bozza, Cagnin e De Marchi in fila dietro alla locomotiva Isola.

Davide di Veroli e Martina Favaretto (foto: Augusto Bizzi)

Meravigliosa classe 2001 – Un discorso a parte lo meritano Martina Favaretto e Davide Di Veroli. Classe 2011, capaci di imporre la loro legge tanto fra i Cadetti quanto fra gli Under 20, tornano dalla Russia con quattro medaglie nella sacca e le luci della ribalta accese. Nessuna sorpresa, ben inteso, visto che i due stanno volando sin dall’inizio della stagione e si erano presentati a Sochi con il ruolo di favoriti e non hanno tradito le attese: è andato vicino a un clamoroso Grand Slam lo spadista romano (tre ori e un argento) che però ha messo il suo nome sull’albo tanto della prova individuale Cadetti quanto in quella Giovani; due ori per la fiorettista noalese, trascinatrice nella prova a squadre Cadetti, monumentale nell’individuale Giovani.

Vittoria del medagliere – Come detto in apertura, per l’Italia è arrivata la vittoria complessiva nel medagliere finale. Una sola medaglia a fare la differenza con i padroni di casa (20-19 il conto finale), anche se il numero di ori è stato assolutamente uguale, 8 per parte e in entrambi i casi con i metalli equamente spartiti fra Categoria Cadetti e Giovani. Le due superpotenze Europee si confermano comunque i fari guida nel Vecchio Continente, in attesa di misurarsi con le scuole asiatiche e americane in grande crescita anche a livello giovanile.

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Fotografia Augusto Bizzi

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