Il fiorettista iracheno a Verona ha disputato il suo primo Mondiale di categoria. La sua storia.
In principio, per Ghaith Saleem, venne il calcio. Poi, all’età di dieci anni, la folgorazione per la scherma dopo aver visto alcuni suoi amici cimentarsi con questo sport e gli allenamenti in palestra nella sua Baghdad: «Quando ero piccolo giocavo a calcio» racconta «Un giorno ho visto un mio amico tirare di scherma e ho voluto provare: da lì ho abbandonato il pallone e preso in mano il fioretto». In mezzo, la guerra, i bombardamenti, la fuga assieme alla numerosa famiglia – è il più anziano di quattro fratelli – nel vicino Iran dove ha trovato un Maestro con cui continuare a tirare e che lo ha seguito anche dopo il suo ritorno in una città, la capitale irachena, ferita dal conflitto.
Classe 2001, è al suo primo Mondiale dopo aver già preso parte in più occasioni ai campionati di zona asiatica ma anche ad alcune tappe di Coppa del Mondo Assoluta. Ghait è uno dei dodici ragazzi scelti dalla Federazione Internazionale della scherma per partecipare al camp di allenamento internazionale assieme ad altri ragazzi e ragazze appartenenti a realtà emergenti della scherma mondiale. A guidare il gruppo dei fiorettisti, l’ex azzurro Stefano Barrera, che lo ha aiutato a preparare l’appuntamento iridato.
Una gara in cui ha conquistato una sola vittoria nelle pool, chiudendo già al termine della prima fase la sua avventura e piazzandosi alla posizione 156 su 188 atleti iscritti. «Anche se ha vinto un solo incontro, ho visto cose interessanti» ci racconta lo stesso Barrera «ha perso più per la poca esperienza nel gestire alcune situazioni di gara che non altro».
Twitter: agenna85
Fotografia Eva Pavia/Bizzi/Fie