La russa, alla prima gara dopo la gravidanza, trionfa nel Grand Prix di Mosca. Fuori presto le azzurre.
Come se nulla fosse accaduto. Come se fra l’ultima gara di Sofya Velikaya datata agosto 2016 e il suo ritorno sulle pedane in quella Mosca già per lei dolcissima nel 2015, non ci fossero stati in mezzo una gravidanza e quasi due anni di inattività. Torna, vede, e vince la fuoriclasse russa, facendosi il più bel regalo per la festa della mamma proprio davanti alla sua famiglia.
Voleva semplicemente cercare di far vedere la sua miglior scherma, e vedere di nascosto l’effetto che fa. Ha fatto di più, molto di più, battendo avversaria dopo avversaria – fra cui la nostra Rossella Gregorio -e prendendosi la vittoria numero undici in Coppa del Mondo con il 15-13 ad Anna Marton nell’assalto decisivo. Ma la gara di oggi ha raccontato molto altro: innanzitutto di un podio di sangue (schermistico, ça va sans dire) blu, completato dalle due campionesse Olimpiche Kim Jiyeon e Mariel Zagunis, a certificazione della grande giornata della old school della sciabola femminile, con la ragazza di Beaverton che batte nell’ordine Brunet, Egorian e Pusztai. L’ungherese classe 2001 conferma ancora una volta il proprio valore e chiude con un’altra finale a otto.
Gara da dimenticare invece per le azzurre, tutte uscite troppo presto dai giochi per le posizioni che contano. Fuori nel primo assalto di giornata Martina Criscio, Loreta Gulotta, Arianna Errigo – battuta nel derby dalla Mormile, poi stoppata da Pusztai nel turno successivo – Michela Battiston, Sofia Ciaraglia e Rebecca Gargano, mentre nel tabellone delle 32 oltre alle già citate Mormile e Gregorio, chiudono la loro gara Irene Vecchi e Lucia Lucarini.
Classifica – 1. Velikaya (Rus), 2. Marton (Hun), 3. Zagunis (Usa), 3. Kim Jiyeon (Kor), 5. Berder (Fra), 6. Pusztai (Hun), 7. Takashima (Jpn), 8. Martin-Portugues (Esp).
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi