Il quartetto della spada azzurra batte la Svizzera e centra il bronzo nella gara a squadre.
Il cuore, la grinta, l’unità dei tempi migliori e un capolavoro tattico per impacchettare la Svizzera nella finalina e prendersi un bronzo strameritato. C’è soddisfazione nei volti stravolti dalla fatica di Gabriele Cimini, Marco Fichera, Enrico Garozzo e Andrea Santarelli al termine di una giornata vissuta sempre con il cuore a mille: da un assalto con la Polonia chiuso respingendo gli assalti disperati di Zawrotniak e giù fino alla sfida con gli elvetici.
In mezzo, un match contro i sempre ostici ucraini risolto con un vero e proprio capolavoro di squadra, iniziato in salita e rimesso in piedi da un bel parziale di Santarelli contro Nikishin. Squadra, collettivo, gruppo. Un concetto sottolineato in tutte le sue declinazioni da tutti e quattro nelle parole post gara, ma anche e soprattutto durante tutta una giornata per cui l’unica nota di rammarico può arrivare solo dall’assalto con la Russia in semifinale, in cui gli azzurri non sono riusciti a impedire la fuga degli avversari, poi rivelatasi decisiva malgrado un grande Marco Fichera – splendida la sua stoccata all’ultimo secondo decisiva contro l’Ucraina – fosse quasi riuscito a rimettere in piedi l’incontro.
Perso il treno per la lotta all’oro, gli azzurri hanno trovato immediato riscatto con la Svizzera, in un match fin da subito indirizzato sui canali più consoni alla banda Cuomo, che gestisce alla perfezione tutte e nove le frazioni fino a chiudere i conti sul 45-29.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi