Dream Team, obiettivo Wuxi: per l’oro Mondiale e non solo

Le fiorettiste puntano alla riconferma iridata a Wuxi. Per chiudere al meglio una stagione con qualche difficoltà.

 

Dura la vita se per tutti sei conosciuto come Dream Team. Una nomea che, nelle sue varianti e declinazioni, la squadra di fioretto femminile si porta dietro da oltre vent’anni, puntualmente certificata da vittorie e podi in serie. Al punto che basta una stagione  con qualche difficoltà di troppo per rimettere tutto in discussione: «Magari nelle ultime gare non eravamo andate poi così bene, quindi partono subito allarmismi strani: non c’è più il Dream Team, o che le giovani non sono forti» aveva detto Arianna Errigo nell’immediato post gara a Novi Sad, togliendosi anche qualche sassolino dalla scarpa. Prima di volgere lo sguardo a Wuxi e a un Mondiale da riconquistare, per dire di essere ancora le più forti in circolazione e per dare il colpo di vento definitivo a qualche nuvoletta che le difficoltà di stagione avevano un attimo fatto capolino nel cielo fino all’anno scorso azzurro terso di casa Italfioretto.

Ripartono proprio dall’oro agli ultimi Europei, Chiara Cini, Camilla Mancini, Alice Volpi e la stessa Errigo, da una vittoria cercata e strappata con le unghie e con i denti per riprendersi il tetto d’Europa in una stagione che per il quartetto azzurro è stata non priva di complicazioni: la Russia che ha rialzato la testa, rilanciando la sfida dopo il cappotto preso l’anno scorso quando le azzurre hanno chiuso da imbattute; ma anche, l’uscita dal podio ad Algeri (in cui non aveva tirato Arianna Errigo) in una giornata a suo modo storica perché interrompeva una striscia di piazzamenti fra le prime tre che proseguiva dal bronzo Olimpico di Pechino 2008 e protrattasi per 10 anni.

E ancora, la necessità di fare fronte all’assenza per maternità di Martina Batini con le tante implicazioni del caso, con Camilla Mancini proiettata stabilmente nelle rotazioni delle titolari e le fisiologiche tempistiche necessarie alla frascatana per calarsi al meglio nella nuova parte, per forza di cose foriera di maggiori responsabilità. E la frazione contro Deriglazova nella finale di di Novi Sad, di fatto decisiva per la conquista della medaglia, è stata forse la certificazione migliore che la missione adattamento è stata perfettamente portata a termine.

E ora che la parte difficile della stagione sembra essere alle spalle, la banda Cipressa al femminile guarda con fiducia alla Cina e a quella che, con ogni possibilità e al netto di qualche possibile inserimento da parte di Stati Uniti o Francia, ha tutta l’aria di essere una nuova resa dei conti con l’avversaria di sempre. Per provare a imporre ancora una volta la legge del Dream Team.

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Fotografia Augusto Bizzi

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