Italsciabola un anno dopo, missione difesa del titolo

A Wuxi le azzurre proveranno a difendere il titolo vinto l’anno scorso. Per riscattare la delusione europea e tornare sul tetto del Mondo.

 

Dimenticare la grande delusione di Novi Sad, ricordarsi di Lipsia e ritornare a comandare.  La data, ben segnata con il circoletto rosso ormai di prammatica all’avvicinarsi di una grande manifestazione internazionale, è quella del 27 luglio. L’ultimo dei Mondiali, il primo ci auguriamo di un nuovo regno azzurro sulla sciabola femminile.

Una gara per confermarsi le migliori al Mondo, per affermare ancora a gran voce di essere loro le donne da battere al termine di una stagione in cui le quattro campionesse del Mondo di Lipsia si sono confermate su livelli altissimi, centrando due successi in Coppa del Mondo (Sint Niklaas e Atene) e un terzo posto nella gara conclusiva di Tunisi. A un anno di distanza dal capolavoro di Lipsia che consegnò a Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi titolo Mondiale e le chiavi per aprire il forziere contenente la Coppa del Mondo di specialità, la quattro azzurre si presentano al via ancora da prime della classe, consce della propria forza e del proprio valore e con l’ambizione di ottenere il massimo risultato.

La sconfitta di Novi Sad maturata per una sola stoccata contro la Francia, che ha tolto alle azzurre anche la consolazione di una medaglia di bronzo, è stata dura da digerire ma rappresenta anche un punto di partenza su cui costruire l’assalto alla riconferma iridata. Benzina purissima, da innestare all’interno del rodatissimo sistema di un quartetto solido e voglioso di riscattare una gara non andata come da legittime ambizioni della vigilia e come il numero uno del ranking impone.

Un’arma, quella revanchista, in più per affrontare una scalata che si preannuncia tutt’altro che agevole e disseminata qua e là di tanti potenziali ostacoli: a partire dalle stesse transalpine – che proprio in questi giorni stanno mettendo a punto il Mondiale a Roma in un collegiale congiunto con la nazionale azzurra – con cui spesso e volentieri nascono assalti combattuti e incerti fino alla fine; e poi, volgendo a Est, la Russia corroborata dal ritorno in grande stile di Sofya Velikaya e l’Ucraina con quel fattore K(harlan) che spesso e volentieri sa essere decisivo per le sorti della compagine giallo-azzurra. Senza dimenticare le padrone di casa della Cina, vera mina vagante capace di strappare il titolo Continentale agli ultimi campionati asiatici e di chiudere seconda in Coppa del Mondo a Baltimora.

Una sfida difficile, ma non per questo meno esaltante e stuzzicante quella di un nuovo assalto al titolo Mondiale a squadre. La ricetta per venirne a capo? Fare quadrato, sfoggiare una gara gagliarda e chi chiede «ma dove state andando», rispondere in coro: «Andiamo a comandare!»

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi