Wuxi 2018, la vigilia degli azzurri

Cartolina dalla Cina in vista dei Mondiali. Fra una visita al tempio di Lingh Shan e le parole dei ct alla vigilia dell’inizio delle gare.

 

Visita a Lingh Shan – Un Buddha alto 88 metri riposa alle pendici dei monti Longshan, a 40 chilometri da Wuxi. I fedeli arrivano qui per accendere i loro incensi votivi, i monaci pregano all’interno del tempio. Intorno si muove un piccolo plotone azzurro, formato da ragazzi che da qui a pochi giorni saliranno in pedana per inseguire il sogno di un titolo Mondiale. A Ling Shan, in escursione, ci sono Daniele Garozzo e Alice Volpi, Alessio Foconi, Edoardo Luperi, Chiara Cini, Andrea Cassarà, Camilla Mancini, Giorgio Avola ed Erica Cipressa. Con loro il ct Andrea Cipressa, i maestri Eugenio Migliore, Giovanna Trillini, Filippo Romagnoli, Fabio Galli, la preparatrice atletica Annalisa Coltorti. E poi gli spadisti Gabriele Cimini, Valerio Cuomo, Alice Clerici e Federica Isola. La vigilia del Mondiale diventa quindi occasione per osservare da vicino una delle meraviglie della regione che ospiterà la competizione.

Prove di cerimonia – A Wuxi il Palazzetto è già pronto, pulito e tirato a lucido. In mattinata è stato riempito dai bambini che nella sala della pedana della finale hanno provato lo spettacolo della cerimonia d’apertura, fortemente ispirato alla tradizione cinese. Qualche metro più in là si scaldavano gli atleti: Olga Kharlan, Nikolaj Novosjolov, Irina Embrich. E la pattuglia degli spadisti italiani. C’era Paolo Pizzo, al rientro dopo l’operazione al gomito e il test dei Giochi del Mediterraneo, c’era Mara Navarria, che oggi ha festeggiato il suo trentatreesimo compleanno venendo accolta da un applauso all’ingresso in sala pranzo.

Le parole della vigilia di Sandro Cuomo – I ragazzi stanno bene. È questo, citando il titolo del film di Lisa Chodolenko nominato a 4 Oscar nel 2011, il messaggio mandato dai ct. I primi a salire in pedana saranno Rossella Fiamingo, Alberta Santuccio e Aldo Montano, impegnati il 19 luglio nelle qualificazioni di spada femminile e sciabola maschile: «Rossella è uscita dalle 16 dopo una lunga permanenza e dovrà riprendere l’abitudine di tirare a 5 stoccate – ha spiegato il ct della spada Sandro Cuomo – e su questo abbiamo lavorato in questo raduno». Alberta Santuccio, dal canto suo, darà il tutto per tutto nell’unica gara che disputerà in questo Mondiale, per poi lasciare il posto a squadre ad Alice Clerici: «Per lei sarà l’esordio Mondiale – ha detto Cuomo parlando della torinese – ma è già stata testata durante la stagione. Questa squadra ha fatto tre podi, a inizio stagione ho allargato la rosa a 6 elementi, ora tocca a lei». Stanno bene anche Mara Navarria, numero 1 del ranking, e Giulia Rizzi reduce da una stagione «con meno picchi ma con una costanza di rendimento molto elevata, fatta di quattro finali in stagione». Nella spada maschile la notizia più importante è il rientro di Paolo Pizzo: «Scalpita e ha scalpitato per tutti questi mesi – ha rivelato Cuomo – fosse stato per lui avrebbe tirato agli Europei. Di Marco Fichera conosciamo il potenziale, Andrea Santarelli ha tecnica e fantasia, può fare una grande gara oppure bucarla. Su Enrico Garozzo non ho dubbi, viene da un periodo complicato più sotto il profilo psicologico che tecnico, non capisco perché si è messo in testa che non sarebbe più riuscito a raggiungere un certo livello. Dopo l’individuale agli Europei è venuta da me e mi ha chiesto se gli avrei fatto fare i Mondiali, mi sono fatto una risata e l’ho rassicurato, non ho mai messo in dubbio il suo valore».

Le parole della vigilia di Giovanni Sirovich  – Giovanni Sirovich, ct della sciabola, racconta di un Montano in grande condizione: «Un esempio per tutti, ha un livello invidiabile anche per un ragazzino, è qui per merito e non per lignaggio». A lui toccherà partire dalla fase a gironi, come nelle gara femminile dovrà fare Loreta Gulotta. Non Martina Criscio, numero 18 del ranking, avanzata nelle 16 per la mancata partecipazione della giapponese Emura e della tunisina Besbes. «La stagione finora ha visto acuti e gare meno buone. Le ragazze sono ormai nell’élite mondiale ed è giusto che siano così in alto. I ragazzi devono fare i conti con un panorama globale maschile che si è alzato».

Le parole di Andrea Cipressa – Andrea Cipressa ci tiene a ribadire lo stato di salute del fioretto: «Siamo campioni del mondo in carica a squadre maschile e femminile, portiamo da sempre la croce di dover dimostrare di essere sempre i più forti ma ogni volta ci riusciamo. Agli Europei, su 8 medaglie disponibili ne abbiamo portate a casa 6 e sono stato contento per la vittoria delle ragazze all’Europeo, ottenuta col cuore e con la tecnica, la conferma che il Dream Team sa sempre vincere nel momento importante e non c’è nessuna crisi. Affrontiamo questo Mondiale come sempre, consapevoli che siamo i favoriti e delle nostre possibilità. Mi auguro e spero che questo Mondiale possa essere la conferma dell’anno scorso, quando conquistammo 5 medaglie, di cui 2 ori, 1 argento e 2 bronzi».

Le parole di Paolo Azzi – Per il capo delegazione Paolo Azzi si tratta di un «Mondiale che cade al centro del quadriennio olimpico, non ancora decisivo in termini di punti per Tokyo 2020, ma importante per guadagnare posizioni nel ranking in vista dell’inizio della qualifica olimpica». Un Mondiale che segue un Europeo «andato abbastanza bene ma dove non ci siamo presentati al top. L’obiettivo dell’annata è questo Mondiale a cui ci presentiamo in buona condizione e con ambizioni importanti in ogni arma».

Delegazione con…cuoco al seguito – A seguire i ragazzi anche un cuoco italiano, chiamato dalla FIS, come ha spiegato il segretario generale Marco Cannella: «L’aspetto prevalente in questo contesto è stato quello della nutrizione degli atleti, abbiamo integrato la delegazione con un cuoco che assiste le squadre italiane dalle Olimpiadi di Sydney 2000 e conosce perfettamente le esigenze nutrizionali dei nostri atleti e li fa sentire da un punto di vista psicologico più a casa loro. Abbiamo una sala dedicata per evitare i momenti di sovraffollamento in cui gli atleti già stanchi non riescono nemmeno a sedersi, o magari tornano dalle gare tardi e trovano la cucina chiusa».

La carica del Presidente – Il presidente federale Giorgio Scarso si è detto orgoglioso dei ct: «Condivido il lavoro che fanno. Anche la stampa ultimamente sta dando una percezione diversa dell’attenzione che ci dedicano. In passato a volte veniva sottolineato il numero dei Paesi che partecipavano a un Mondiale, oggi dobbiamo prendere atto che non è più uno sport per quattro amici al bar come lo definiva qualcuno, la concorrenza è cresciuta e aumentano le difficoltà. Cina, Giappone, Stati Uniti, tutto il continente americano in crescita sotto il profilo tecnico e organizzativo. E poi i paesi del Maghreb, con la Tunisia uscita con due ori dai Giochi del Mediterraneo. Ai Mondiali under 17 del 2016 abbiamo visto un oro di Singapore, mi aspetto una crescita nei prossimi anni anche da parte dell’India. Ho visto l’impianto che accoglierà le gare e devo dire che, se negli anni 60 andavamo in giro orgogliosi dei nostri palazzetti, oggi la situazione si è ribaltata».

Twitter: GabrieleLippi1

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