Battuta in finale Ana Maria Popescu, titolo e Coppa del Mondo per la friulana. Podio per Hurley e Stähli.
Da lassù, dal gradino più alto del podio di una prova iridata, il Mondo deve sembrare un posto davvero meraviglioso. O, verrebbe da dire, Maraviglioso. Perché lassù, regina fra le spadiste c’è Mara Navarria, che chiude nel migliore dei modi la sua stagione più bella, facendosi un doppio immenso regalo per il suo fresco compleanno: oro Mondiale e Coppa del Mondo.
A 33 anni appena girati, la spadista friulana compie il capolavoro. Un oro che affonda le sue radici nella delusione per la mancata qualificazione a Rio e dalla necessità di ripartire dopo la perdita dell’amato Maestro Oleg, che siamo certi da qualche parte se la starà ridendo sotto i suoi baffoni: il trasferimento a Rapallo, il lavoro con Roberto Cirillo, le difficoltà del primo anno. Ma anche l’avvio sprint di stagione, con le vittorie di Tallin e Budapest, inframezzate dal secondo posto di Doha, battuta da quella Ana Maria Branza (ora signora Popescu) che oggi è stata l’ultima ad arrendersi a FantaMara: un assalto tattico, punto a punto, fino all’allungo finale che ha vanificato il tentativo di rientro della fuoriclasse di Bucarest, a cui ancora una volta la Cina regala un’amarezza d’argento.
Ma con una Navarria così, oggi, c’era ben poco da fare: fin dalle prime battute della gara, dall’assalto con la giovane Anna Kun, l’azzurra ha comandato le operazioni e non ha dato scampo a nessuno. Compresa la lanciata Katrina Lehis, fresca di titolo Europeo, ma fermata ai quarti; così come la sorprendente svizzera Stähli, capace di fare lo scalpo al bronzo e all’oro di Rio 2016, che però si deve accontentare del bronzo assieme alla statunitense Courtney Hurley. Tutte dominate dal fuoco sacro della friulana; e non possono non tornare alla mente le parole della stessa Navarria al termine della prova a squadre di Novi Sad, la rabbia agonistica di chi le avversarie e la pedana se le voleva letteralmente divorare. E che un mese dopo, nella lontana Cina, ha mantenuto la promessa, diventando la terza italiana dopo Laura Chiesa e Rossella Fiamingo – oggi fermata al tabellone delle 32 dalla Popescu – a centrare il titolo iridato.
Prima di tornare a casa per festeggiare come si deve il compleanno con il piccolo Samuele, c’è però una prova a squadre da affrontare. Per provare a trascinare la stessa Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi – anche lei uscita nel tabellone dei 32 dopo aver fermato Alberta Santuccio al primo turno – e Alice Clerici a un’altra grande impresa.
Classifica – 1. Navarria (Ita), 2. Popescu (Rou), 3. C. Hurley (Usa), 3. Stähli (Sui), 5. Kryytska (Ukr), 6. Szasz (Hun), 7. Lehis (Est), 8. Vitalis (Fra)
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi