Finalmente Francia! Le zarine russe si inchinano alle sabreuses in blu

Battute le favoritissime russe, le Francia è oro nella sciabola a squadre.

 

La vittoria, finalmente, dopo tanta fatica e tante delusioni. Un trionfo meritato per le sciabolatrici francesi, che già in tante occasioni erano andate vicine al successo ma che sul più bello avevano visto andare altrove la gloria e i loro sogni infrangersi. Era successo già a Kazan nel 2014, nel giorno in cui fece la sua comparsa sulla grande scena internazionale una giovane Manon Brunet: a vincere quella volte furono gli Stati Uniti, guidati da Mariel Zagunis. E, ancora, la grande delusione di Rio, di una gara su cui Cecilia Berder e compagne avevano puntato tutto, chiusa già ai quarti di finale per mano dell’Italia.

Ci è voluto il Mondiale di Wuxi per la meritata consacrazione, al termine della finale perfetta in cui le zarine della Russia, le stesse che non più tardi di tre giorni fa avevano occupano per tre quarti il podio lanciando nel firmamento la piccola di casa Pozdniakov, sono state ridotte all’impotenza fin da subito. Schiacciate dalla fame di vittoria delle bleues, e dalla loro linea verde: panchina per Charlotte Lembach, dentro la ventenne Caroline Queroli e con lei le già citate Brunet e Berder, con la bretone che non trema al momento di chiudere ogni discorso e stappare la festa francese.

Un treno che funzione perfettamente quello transalpino, di fronte al quale fanno clamorosamente scena muta tanto Sofya Velikaya quanto Yana Egorian mentre si salva – almeno in parte – la fresca camponessa del Mondo individuale Sofya Pozdniakova. Poco per resistere all’onda d’urto di chi, sulle ali dell’entusiasmo, stava volando alla caccia di un sogno tutto d’oro. Per rinverdire, undici anni dopo l’ultima volta San Pietroburgo, i fasti dell’ultimo trionfo iridato a squadre.

Altri anni, altre protagoniste: oggi il proscenio è tutto per quattro ragazze che hanno fatto della solidità del collettivo la loro arma. Tutte per una e una per tutte, come il loro illustre conterraneo Dumas versò nel più celebre dei suoi scritti e un mix perfetto di ingredienti: gioventù (Queroli e Brunet, ma anche Sara Balzer – da poco rientrata da un infortunio – Margaux Rifkiss, Saoussen Boudiaf e Sarah Noutcha che si sta facendo strada nell’Under 20)  ed esperienza, ottima tecnica individuale e un pizzico di sana follia ed estro tutti latini. Prendete, mischiate per bene ed ecco la ricetta vincente per arrampicarsi fin in cima al Mondo.

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Fotografia Augusto Bizzi