Il cuore non basta all’Italsciabola, a Wuxi è quarto posto

La Corea batte l’Italia nella finalina per il bronzo e lascia le campionesse del Mondo giù dal podio. 

 

Col cuore in gola ma, purtroppo, senza la gioia della medaglia. L’Italia della sciabola femminile abdica dal trono iridato al termine del remake della finale dello scorso anno a Lipsia, quest’anno derubricata a finalina per il bronzo. Questa volta vincono Kim Jiyeon e compagne, 45-41, al termine di una finale tesissima e mai banale, con continui ribaltamenti e contro-ribaltamenti, lasciando all’Italia tanto amaro in bocca.

Perché le azzurre sono protagoniste di una gara gagliarda, sempre sul filo del rasoio, ma fatta di coraggio e grandi rimonte. Una gara su cui c’è forte il marchio di Irene Vecchi: è la livornese a capottare 11-2 Liza Pusztai nella penultima frazione ai quarti di finale contro l’Ungheria; è sempre lei a infliggere una dura lezione a Yana Egorian in semifinale contro la Russia, consegnando a Rossella Gregorio il rullo in vantaggio 40-39.

Ma da applaudire, oggi, è la prova di tutte le ragazze: della già citata Gregorio capace di risolvere alla grande una situazione scottante sul 44-44 contro l’Ungheria, e di rimettere tutto in discussione quando Sofya Velikaya  era scappata sul 44-40 e sembrava a un passo dal portare le compagne in finale prima di venire condannata, sul 44-44, da una stoccata sfortunata; di Loreta Gulotta, che ha sempre dato il suo contributo nel corso di tutti gli assalti di giornata, malgrado un passaggio a vuoto in finale che ha di fatto rimesso in gioco le coreane e svoltato l’inerzia del match per il bronzo; e di Martina Criscio, entrata proprio al posto di Gulotta nel terzultimo parziale, e brava a riaccendere le speranze di rimonta azzurre dopo una partenza difficile.

Una prova corale di grande spessore purtroppo non premiata dalla medaglia, da un bronzo che sarebbe stato comunque un bel premio di fine stagione per un quartetto che, dopo l’annata passata vissuta ad altissima quota e chiusa con la splendida doppietta Europeo- Mondiale, ha passato a pieni voti l’esame più difficile: quello della riconferma al vertice.

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Fotografia Augusto Bizzi

 

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