Altra gara senza storia per la fuoriclasse azzurra che batte Mishurova e conquista il terzo titolo Europeo di fila.
Due anni e due mesi. Tanto è passato dall’ultima sconfitta registrata dalle cronache di Beatrice Vio: correva l’anno 2016 e la gara di Coppa del Mondo di Varsavia, ultima tappa di avvicinamento alle Paralimpiadi di Rio, con l’autrice del colpaccio che risponde al nome di Viktoria Boykova (oggi terza assieme alla bielorussa Alesia Makritskaya).
Da allora, fra Giochi Paralimpici, Mondiali, Europei e prove di Coppa del Mondo il copione è sempre stato lo stesso: da un lato la gara delle altre, quelle che giocano per il secondo posto, e poi la gara di Bebe, perfetta fin dai gironi – malgrado qualche dififcoltà da lei stessa ammessa nel dopo gara nell’ingranare all’inizio- e giunta alla naturale conclusione, ovvero con il terzo titolo Continentale di fila dopo quelli messi in bacheca a Strasburgo nel 2014 e Casale Monferrato. La finale, contro Irina Mishurova, è un vero e proprio monologo della fuoriclasse di Mogliano Veneto, come certificato anche dal fin troppo duro 15-1 con cui certifica il suo ennesimo trionfo, prima di godersi l’ovazione dello sportivissimo pubblico ternano che ha voluto tributare anche un caloroso applauso all’avversaria in lacrime dopo la sconfitta.
Per Bebe però le fatiche non sono finite qui. Giusto il tempo di godersi questo ennesimo record che c’è da pensare alla gara a squadre. Con lei Andreea Mogos, fresca di argento individuale, e Loredana Trigilia, uscita dalla sua gara con tanta rabbia e voglia di riscatto. E pronta a colorare assieme alle compagne ancora una volta di azzurro il cielo a tratti plumbeo e piovoso della città umbra.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi