L’azzurro batte Veltrup in finale e centra l’oro a Buenos Aires. Seconda medaglia per l’Italia.
L’uomo dei record ha colpito di nuovo. Se ancora ci fossero dei dubbi su chi potesse essere il dominatore della spada maschile giovanile – e no, noi comunque non ne avevamo più già da un bel pezzo – ieri Davide Di Veroli ha voluto ribadire una volta di più che in città quello che comanda è lui. Ancora una volta lui, sempre lui, il ragazzo romano classe 2001, fenomeno della spada quanto valente fiorettista, che sulle pedane argentine mette l’ennesimo sigillo su una stagione sempre più da record.
L’11-4 contro il tedesco Valtrup in finale vale l’oro ai Giochi Olimpici Giovanili, una perla che si va così ad aggiungere ai titoli di categoria a Europei e Mondiali. Un match, quello decisivo, corso per lunghi tratti sul filo dell’equilibrio, prima che nel minuto supplementare – tirato per intero e non alla morte subite – dilagasse fino a vergare il punteggio definitivo, onorando al meglio quel tricolore portato in veste di portabandiera non più tardi di due giorni prima durante la cerimonia di apertura. Eppure l’inizio gara era stato tutt’altro che semplice per Davide, incappato in due sconfitte nella fase a gironi; e non meno disagevole è stato il percorso verso la finalissima, non tanto per il cinese Li Zhiwei, liquidato con facile 15-5 agli ottavi, quanto per l’austriaco Biro, incrociato ai quarti e piegato per 15-13.
Scollinato forse l’ostacolo più impegnativo e attivato a pieno regime il motore, Di Veroli ha completato il suo capolavoro dapprima battendo in semifinale Mohamed Elsayed (15-9, con l’egiziano poi battuto anche nella finalina per il bronzo, andato a Baudunov) quindi il già citato assalto contro Veltrup. Quello che vale l’ennesimo trionfo in una categoria, quella dei Cadetti, attraversata da assoluto cannibale e il migliore dei biglietti per il passaggio definitivo fra gli Under 20, dove peraltro non ha mancato di lasciare già il segno.
L’Italia della scherma, dal canto suo, passa ancora all’incasso dopo l’argento di Martina Favaretto nella gara di fioretto femminile. Ma, soprattutto, gongola dall’alto della convinzione di avere per le mani uno dei diamanti più preziosi dell’intero panorama Mondiale.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi