Errigo, arriva l’ultimatum federale: entro il 31 marzo dovrà scegliere fra fioretto e sciabola

La federazione preme per una sola arma, mentre la monzese insiste sul progetto parallelo fioretto e sciabola.

 

31 marzo 2019, ovvero l’immediata vigilia del via alle qualificazioni Olimpiche. Questa la data entro cui Arianna Errigo dovrà scegliere a quale arma, fra fioretto e sciabola, dedicarsi in vista della strada che porta ai Giochi di Tokyo 2020. E se l’azzura non sembra per nulla intenta a desistere dal portare avanti il suo affascinante quanto rischioso progetto bi-arma lanciato appena dopo la delusione olimpica di Rio 2016, la Federazione Italiana Scherma le lancia quello che ha tutti i crismi dell’ultimatum, con dead line fissata appunto alla fine del prossimo mese di marzo.

Una data a cui entrambe le parti sono arrivate dopo un incontro in cui ciascuno ha esposto le proprie istanze:  la Federazione avrebbe voluto che la monzese iniziasse la stagione con una sola arma, la Errigo invece è intenzionata a giocarsi fino all’ultimo le proprie carte sui due fronti. Da lì la mediazione e il punto di incontro trovato alla data di cui sopra, termine ultimo in cui la due volte campionessa del Mondo di fioretto dovrà fare la sua scelta definitiva, se dedicarsi all’arma che sin qui le ha regalato vittorie in serie o alla sciabola.

Anche se le idee a tal proposito della muggiorese non si schiodano dal solito leit motiv: la qualificazione nelle due armi. «Da mesi cercano di farmi desistere, ma io continuo con il mio progetto» le parole di Arianna alla Gazzetta dello Sport, che nell’edizione odierna lancia la notizia dell’ultimatum federale. Un rapporto, quello fra la Errigo e i vertici federali, che nell’ultimo anno ha vissuto di tensioni: dalla mancata autorizzazione alla partecipazione di Arianna alla tappa di sciabola di Baltimora, alla scelta della stessa muggiorese di volare ad Atene sempre per la sciabola saltando il Grand Prix di Anaheim, fino all’aut-aut di questi giorni.

Intanto, nel fine settimana alle porte, sarà impegnata a Orleans nella prima stagionale della sciabola, mentre il debutto della nuova stagione di fioretto è prevista fra venti giorni ad Algeri. Due impegni decisamente delicati, per molti motivi: da una parte, malgrado le buone cose fatte vedere in queste due stagioni da sciabolatrice – culminate con il secondo posto al Grand Prix di Cancun dello scorso dicembre, ma condite anche da altre prestazioni sicuramente positive – Arianna non è ancora riuscita a scalfire le granitiche gerarchie del quartetto composto da Martina Criscio, Rossella Gregorio, Loreta Gulotta e Irene Vecchi. Una squadra solida e vincente, capace della doppietta Europeo e Mondiale nel 2017 ma anche di confermarsi ad alti livelli la stagione successiva malgrado la mancata difesa dei due titoli. In Francia così come nei prossimi impegni di Coppa del Mondo di sciabola che ci saranno da qui al fatidico 31 marzo, quindi, la Errigo dovrà convincere ct e vertici federali che anche lei è in grado di poter perfettamente dire la sua per una medaglia olimpica in questa arma: tradotto in soldoni, fare presenza fissa sul podio.

Allo stesso tempo, però, c’è da riconquistare un posto nella squadra di fioretto: difficile che Cipressa (il quale non ha mai comunque mancato di sottolineare la sua convinzione per cui il doppio impegno togliesse smalto alla Errigo fiorettista) possa rinunciare a cuor leggero alla monzese, ma le ultime prestazioni meno brillanti del solito – su tutte le gare di Wuxi con il clamoroso crollo contro Thibus nella semifinale individuale e la seguente prova a squadre vissuta sottotono – hanno portato il ct a scegliere di lasciarla fuori dal quartetto per la prima gara dell’anno. L’inserimento di Martina Favaretto, Martina Batini ed Elisa Di Francisca pronte a giocarsi le loro chances: un aumento esponenziale di concorrenza per Arianna in una squadra in cui, non dimentichiamo, ci sono anche la fresca campionessa del Mondo Alice Volpi e una Camilla Mancini ormai perfettamente calata nel ruolo di titolare.

Impegni da affrontare con pendente la spada di Damocle di una scelta che Arianna non vuole compiere finché la testa e il cuore la spingono a credere nell’impresa della doppia qualificazione. Pronta a dare tutto in pedana in queste gare, perché quando ad aprile partiranno i treni verso Tokyo, lei vuole essere presente per salire tanto su quello del fioretto quanto su quello della sciabola.

Twitter: agenna85

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Fotografia Augusto Bizzi