Il cuore non basta, Italia d’argento anche nella sciabola femminile

La Germania respinge il tentativo di rimonta della Arpino e ferma le azzurre al secondo posto. Bronzo all’Ungheria.

 

Ci ha provato, Giulia Arpino, a rimettere in piedi un assalto che, sul 40-29 per la Germania, si era fatto tremendamente complicato. E ci è andata anche vicina, la romana medaglia di bronzo nella prova individuale, a firmare un altro capolavoro come quello fatto in semifinale contro l’Ungheria, quando sul 44-44 e con la Pusztai in furiosa rimonta, ha trovato la parata risposta risolutiva che ha spedito lei e le compagne (Chiara Pagano Fusco, Claudia Rotili, Benedetta Taricco) alla finalissima a spese dell’Ungheria.

Ma nella giornata in cui la medaglia del colore più pregiato si è rivelata tabù tanto per le spadiste quanto per i fiorettisti, nemmeno la grande prova corale di tutte e quattro le sciabolatrici è riuscita a sfatare quella che, finale dopo finale, ha assunto i connotati di una maledizione. A scanso di equivoci: la medaglia di oggi è un bellissimo argento, ma un pizzico di rammarico per come si è chiusa la finale non può non esserci. Perché tutte e quattro hanno tirato benissimo, senza eccezioni e il premio più ricco sarebbe stata la ricompensa meritata. Alla fine vince la Germania, con la Eifler che trema sotto i colpi della Arpino ma che riesce a condurre in porto la nave chiudendo sul 45-40.

A prendersi il terzo posto, proprio l’Ungheria che dopo la delusione per la sconfitta contro le azzurre hanno trovato immediato riscatto contro la Turchia, fra le grandi sorprese di giornata, capace di far fuori la favorita Russia e arrivare a un passo dal giocarsi il bersaglio più grosso.

Twitter: agenna85

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Fotografia Bizzi