Battute le americane nella finalina, azzurre terze nella gara a squadre. Oro per l’Ungheria, trascinata da una mostruosa Pusztai.
Dal baratro della clamorosa eliminazione agli ottavi di finale alla festa finale per un bronzo che è replica esatta del risultato dello scorso anno di Verona ma anche conferma quanto di buono fatto dalle ragazze della sciabola femminile italiana in questa stagione e a questo Mondiale. È racchiusa in questi due estremi la gara a squadre di Torun per Giulia Arpino, Benedetta Taricco, Claudia Rotili e Chiara Pagano Fusco, in pedana al posto dell’infortunata Maddalena Vestidello. Una bella prova corale, in cui tutte e quattro le ragazze hanno dato il loro contributo alla causa, in una cammino cominciato dal Messico e chiusosi contro gli Stati Uniti.
Ma in mezzo, le cose da raccontare sono tante: a partire dalla freddezza di Giulia Arpino, che rimonta Natalia Botello dal 42-44 fino al 45-44 finale, salvando le azzurre da una clamorosa eliminazione in un ottava di finale fattosi improvvisamente più complicato del previsto. Parata e risposta per il 45-44, come lo scorso mese a Foggia per frenare sul più bello la rimonta della scatenata Pusztai. Ed è purtroppo un altro deja-vu degli Europei a far deragliare il trenino azzurro: la semifinale contro la Germania, remake della sfida che a Foggia metteva in palio il bersaglio grosso, si gioca sul filo del più completo equilibrio ma ancora una volta ad esultare alla fine sono Gette e compagne.
Il 45-43 finale lascia tanto rammarico nelle azzurre, ma è anche la giusta benzina per affrontare al meglio la finalina contro gli Stati Uniti, di fatto chiusa già dopo 6 frazioni: l’Italia parte con il piede premuto sull’acceleratore e a due terzi del percorso sono già avanti con un rassicurante margine di +11 che non cambierà più fino al traguardo. Da lì sono bastati una serie di parziali chiusi in pareggio per condurre tranquillamente in porto l’assalto e certificare così la medaglia di bronzo.
Ringrazia una Pusztai formato monstre – e questo non può che dare ancora maggiore valore alla prova di Benedetta Taricco nell’individuale – l’Ungheria, che batte 45-43 la Germania e si regala il titolo. Da urlo la prova della giovane stella magiara: suo il 10-4 con cui ha capottato la Johnson in semifinale, suo l’8-3 finale che gela la Gette e proietta nello spazio le compagne, sue 22 delle 45 stoccare necessarie per vincere l’oro. Applausi.
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Fotografia Bizzi