Lo spadista catanese annuncia il suo addio alle pedane internazionali. In carriera ha vinto due titoli Mondiali e un argento alle Olimpiadi nella gara a squadre.
La notizia arriva come una sorta di fulmine a cielo sereno proprio alla vigilia del via alla qualificazione Olimpica a squadre verso Tokyo 2020: Paolo Pizzo, due volte campione del Mondo individuale e colonna della squadra che quattro anni fa a Rio fu fermata solo dall’imbattibile Francia chiudendo con l’argento, saluta la Nazionale azzurra e pone fine alla sua carriera internazionale.
Una decisione sofferta, soprattutto visto il carattere di indomito lottatore che ha sempre contraddistinto il catanese. Un “operaio della scherma” come da sua stessa orgogliosa definizione, un ragazzo e un atleta che in pedana e nella vita ci ha sempre messo un cuore grande così, dando sempre il 100% se non di più. E sempre con grande cuore e generosità ha provato a lasciarsi alle spalle una stagione travagliata, fatta di problemi fisici e di due operazioni a un gomito che non gli hanno permesso di difendere al meglio la splendida affermazione di Lipsia, per regalarsi un altro sogno Olimpico e provare a prendersi quella medaglia individuale cullata da vicino nel 2012 e sfumata a un passo dal potersela giocare. Una rivincita, ma anche una vittoria speciale da dedicare a una persona speciale, la piccola Elena nata lo scorso hanno.
Un evento, quello della paternità, che ha portato a un cambiamento delle priorità nella vita di Paolo, con la scherma e i suoi corollari (trasferte e lontananza da casa e dalla famiglia) che hanno pian piano lasciato il posto ad altre necessità. Da qui la decisione di uscire dal giro azzurro, maturata dopo l’eliminazione al primo turno all’ultimo Grand Prix di Cali, ponderata con grande onestà, un’altra delle doti presenti nel bagaglio umano del catanese: la corsa ai Giochi richiede dedizione totale, cosa che al momento il due volte campione del Mondo non si sente di poter dare alla causa. «L’Olimpiade è una cosa seria» ha dichiarato in un’intervista pubblicata dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport lo stesso Pizzo «ci si qualifica a squadre, è giusto che se la giochi chi è disposto a mettere in palestra il cento per cento».
La scherma, però, non è destinata a uscire totalmente dalla vita di Paolo: l’impegno più immediato sono gli Assoluti di Palermo da disputare con altri colori azzurri addosso, quelli dell’Aeronautica Militare, mentre il pensiero stupendo per il futuro è quello di diventare a sua volta Maestro di spada. Per trasmettere alle nuove generazioni il messaggio più importante che la scherma insegna: con la testa e con il cuore nulla è precluso.
Twitter: agenna85
Fotografia Augusto Bizzi