Battuta la Russia in finale, oro per le fiorettisti. Bis per Erica Cipressa. Gli spadisti si prendono il bronzo contro la Polonia.
La solita, dorata, garanzia chiamata fioretto e il riscatto di bronzo degli spadisti. Quinto giorno di gare, quinto giorno di raccolta medaglie per l’Italia impegnata alle Universiadi di Napoli. Volano le fiorettiste, trascinate da Erica Cipressa, già oro individuale e oggi al suo personale bis; si fermano al terzo posto gli spadisti, che si rifanno in gruppo di una prova individuale che li aveva solo visti sfiorare il podio.
Competizione che vai, Italia-Russia che trovi. E così, in attesa di vedere la sfida rinnovarsi con ogni probabilità sulle pedane di Budapest, la finale delle Universiadi funge da succoso aperitivo e da buon viatico che l’esito possa ripetersi in Ungheria. Finisce 45-38 per Erica Cipressa, Camilla Mancini e Martina Sinigalia, giusto esito per un assalto che le azzurre conducono nettamente fin dalle prime battute e che di fatto, malgrado un tentativo di ritorno sul finale, quasi mai si pone in discussione. Quello contro la Russia è stato l’ultimo tratto di un cammino iniziato ai quarti contro gli Stati Uniti e proseguito con la semifinale contro la Cina, regolate entrambe con netto 45-21.
C’è invece la Corea sul cammino degli azzurri della spada maschile: il terzetto composto da Lorenzo Buzzi, Valerio Cuomo e Federico Vismara, dopo un ottimo primo terzo di match, perde il terreno decisivo nella fase centrale e non riesce più a ricucire lo strappo subendo la decisiva stoccata del 45-38 che lancia gli asiatici in finale (poi vinta) contro la Russia, mentre l’Italia si deve accontentare della finalina per il bronzo, vinta con autorevolezza contro la Polonia.
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