L’Italia della spada femminile non scende più dal podio, a Budapest arriva il bronzo

Il quartetto azzurro piega l’Ucraina nella finalina e si aggiudica il bronzo nella prova a squadre di spada femminile.

 

Quello che a Dusseldorf era già sembrato lampante, ora trova una certificazione dal peso specifico enorme: l’Italia della spada femminile è sulla strada giusta per guardare a Tokyo come un qualcosa di molto più solido di un panorama che si staglia all’orizzonte. A Budapest arriva una medaglia di bronzo che è un acconto più che sostanzioso sul biglietto aereo per il Giappone.

Due veterane, Mara Navarria e Rossella Fiamingo, a dare il carico di esperienza e titoli pesanti; due talenti giovani, Alice Clerici e Federica Isola, diventate ormai colonne inamovibili di un quartetto solido: questo il mix scelto da Sandro Cuomo per intraprendere il cammino Olimpico. E scelta più giusta, al momento, non poteva essere fatta: due podi in Coppa del Mondo, il bronzo agli ultimi Campionati Europei, ora il bronzo ai Campionati del Mondo, certificato dal 45-36 contro l’Ucraina nella finalina.

Ma, aldilà del risultato, la sensazione che limando i piccoli dettagli e togliendo alcuni passaggi a vuoto come quello, ad esempio, che indirizza la semifinale a favore delle cinesi, le ragazze azzurre possano davvero togliersi enormi soddisfazioni da qui al prossimo futuro.  Soprattutto perché in grado di cavalcare alla grande un tabellone tutt’altro che banale e volgere al proprio meglio momenti che avrebbero potuto rappresentare una sliding door pericolosa nel caso le cose fossero andate diversamente da quanto raccontano le cronache e i tabellini: la vittoria con il brivido di ieri contro la Germania, la capacità oggi di rimettere in piedi l’assalto contro le campionesse del Mondo degli Stati Uniti, l’autorevolezza con cui fin dalle prime battute hanno controllato il match contro l’Ucraina. L’Italia della spada femminile c’è e oggi ha lanciato segnali forti.

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Fotografia Bizzi