La Federscherma risponde ad Arianna Errigo: «La nostra posizione rimane immutata»

Il Presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso e il capodelegazione Paolo Azzi sulle dichiarazioni di Arianna Errigo.

 

Tempo di bilanci in casa Italia dopo un Mondiale, quello di Budapest, chiuso senza medaglie d’oro come non accadeva da 32 anni. E proprio durante l’intervista coi media, il Presidente della Federazione Italiana Scherma Giorgio Scarso, che ha visto nella prestazione di Arianna Errigo una delle note dolenti della spedizione soprattutto nella prova a squadre di ieri, ha avuto modo di ribattere alle dichiarazioni rilasciate dalla stessa muggiorese in mattinata in merito alla mancata convocazione anche per la gara di sciabola femminile.

«Noi continueremo a mantenere la posizione che abbiamo assunto in questi mesi» ha detto Scarso «facendo tutto il possibile per tutelare gli atleti. Quanto ad Arianna, è libera di rivolgersi a chi vuole, ma la nostra posizione non l’abbiamo presa per contrastare lei, ma in base al riscontro dei risultati in gara e in base al buon senso. Oggi come oggi due impegni di questa portata non sono sostenibili, perché il nostro obiettivo è quello di andare alle Olimpiadi per fare risultato e non solo quello di qualificarci e basta. Inoltre questa squadra di sciabola, pur con alti e bassi, si sta guadagnando la qualificazione ai Giochi e non intendiamo mettere in discussione i risultati e i programmi dei responsabili del settore».

Alle parole del Presidente Scarso, hanno fatto eco quelle del capoledegazione dell’Italia ai Campionati del Mondo di Budapest Paolo Azzi: «Se avessimo acconsentito alla convocazione in due gare, Arianna sarebbe stata impegnata in azione per cinque giorni. Inoltre ieri (lunedì 22 luglio, ndr) cosa avremmo dovuto scegliere fra un quarto di finale (fioretto, ndr) e un ottavo di finale (sciabola, ndr)? Avremmo dovuto lasciare una delle due squadre sguarnite di riserva».

Non manca poi una considerazione di natura tecnica: «Arianna potenzialmente potrebbe essere ancora la numero uno del fioretto o comunque fra le più forti. Però ha perso smalto, alterna stoccate da fuoriclasse a pause, non è più il rullo compressore di una volta».

 

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Fotografia Bizzi