Azzurri battuti in rimonta dalla Francia al termine di una gara per lunghi tratti dominata. Podio per l’Ucraina, che chiude terza.
Il finale più amaro per una gara sino a quel momento condotta alla grande. L’Italia della spada maschile domina in lungo e in largo contro la Francia a Berna, ma alla fine raccoglie un secondo posto tanto ottimo per il discorso qualifica olimpica quanto al sapore di fiele per come le cose erano andate fin dalle prime battute della gara a squadre in Svizzera. E che gara! Lunga, lunghissima ma, soprattutto mai banale per avversari incrociata, fatta eccezione per la Libia nel primo assalto di giornata.
Danimarca, ma soprattutto Corea e Ucraina sono avversarie di tutto rispetto che gli azzurri hanno scollinato con una prova corale in cui ognuno si è ritagliato il proprio spazio: e se Enrico Garozzo si è esaltato contro i coreani, a turno il loro carico ce lo hanno messo anche gli altri in pedana: Marco Fichera è decisivo nel guizzo che piega gli ucraini, bene anche Andrea Santarelli e Davide Di Veroli. Il diciottenne romano era al suo assoluto debutto in quartetto, per di più in una competizione cruciale per il cammino verso il Giappone: esame superato in pieno. Personalità e maturità hanno contraddistinto la sua prova, in cui ha tirato da protagonista tutti gli assalti.
Alla fine però a vincere è la Francia, e lo fa con grande merito, brava a credere alla possibilità di tenere in vita il match anche quando il tabellino recita -9 rispetto agli avversari. Se poi in squadra si ha un fuoriclasse come Yannick Borel, poi, il gioco è anche più semplice: è lui a completare la rimonta su Fichera nella frazione decisiva, portando dapprima la contesa sul 44-44 quindi trovando il guizzo vincente che regala ai suoi compagni (Alexandre Bardenet, Romain Cannone e Ronan Gustin) la gioia della vittoria.
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Foto Bizzi