Prove di tregua fra Arianna Errigo ed Elisa Di Francisca

A Tirrenia faccia a faccia fra le due fiorettiste e il ct Andrea Cipressa, che chiede unità di intenti da qui a Tokyo. 

 

Il faccia a faccia dopo il botta e risposta a distanza degli scorsi giorni a mezzo stampa e social. Il ritiro di Tirrenia, dove la nazionale di fioretto femminile prepara il proseguo della stagione a partire dal sentitissimo Grand Prix casalingo di Torino del prossimo 9 febbraio, è stata l’occasione per provare a mettere la parola fine alla querelle fra Elisa Di Francisca ed Arianna Errigo che ha infiammato gli scorsi giorni. O, perlomeno, cercare di raggiungere una sorta di tregua Olimpica fra le due regine della scherma azzurra in vista dell’appuntamento clou del quadriennio.

Un reciproco, durissimo, scambio di stoccate che rischia seriamente di compromettere la caccia all’oro alle prossime Olimpiadi di Tokyo. E così, nella giornata inaugurale del collegiale, a prendere la parola è stato direttamente il ct Andrea Cipressa, che in un serrato confronto ha ribadito la necessità di mettere da parte gli egoismi personali e agire da squadra in nome di un obiettivo comune. «Ho parlato soltanto io, non c’era bisogno che lo facessero loro» ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport lo stesso Cipressa «Non volevo entrare nelle loro dinamiche interpersonali, ma fare presente con fermezza che gli interessi collettivi vengono prima di tutto. Ho chiesto serietà, senso di responsabilità, concentrazione sull’obiettivo Olimpico. Abbiamo tutto per vincere a Tokyo, non ammetto altri colpi di testa. Il resto non mi interessa. Sì, sono certo che avranno capito».

Nel frattempo c’è da registrare anche la telefonata di scuse fatta da Elisa Di Francisca al Presidente Federale Giorgio Scarso (clicca qui per la posizione in merito della Federscherma) dopo che nei giorni precedenti, in un’intervista concessa a Repubblica, la stessa olimpionica di Londra 2012 aveva accusato proprio la Federazione di essere troppo permissiva verso quella che lei aveva definito i capricci della Errigo. «Devo solo ringraziare la Federazione» ha detto sempre a Repubblica la jesina «Mi è venuta incontro in tutti i modi, mi ha permesso di portare mio figlio Ettore alle gare, non tutti lo fanno. E non hanno contrastato la mia decisione di allenarmi con Stefano Cerioni, un tecnico che è fuori dalla Federazione».

Riposta, almeno momentaneamente, l’ascia di guerra è tempo per il Dream Team di serrare le fila e marciare compatte verso il comune obiettivo. Archiviata con successo la pratica della qualificazione alle Olimpiadi, restano poche gare a squadre per trovare la giusta amalgama – a tal proposito, sempre nella giornata di ieri, Cipressa ha voluto fare un secondo confronto con le ragazze alla presenza anche di Alice Volpi ai fini di capire su quali aspetti lavorare nei prossimi mesi – e l’unità di intenti necessaria per la missione Tokyo. A Kazan, prossimo appuntamento con la prova a squadre, avremo le prime risposte.

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Foto Bizzi