In un’intervista concessa all’edizione americana di Men’s Health, Race Imboden parla dei timori legati al futuro in questo periodo nebuloso.
Dalla gioia per la qualificazione alla terza Olimpiade, all’incertezza per un futuro tutto da scrivere dopo che la Pandemia di Coronavirus, che sta mettendo in ginocchio lo sport e non solo, rischia di far saltare tutti i piani. Una sorta di limbo in cui Race Imboden, stella del fioretto statunitense, confessa di essere finito in un’intervista rilasciata gli scorsi giorni all’edizione americana del magazine Men’s Health (clicca qui per l’intervista completa).
Le palestre chiuse, l’impossibilità di spostarsi in Italia per proseguire il proprio lavoro con Stefano Cerioni, le cancellazioni in serie delle competizioni, lo stop agli allenamenti in attesa di novità: «Un limbo mortale» racconta Imboden «nello sport, il peggiore dei posti dove trovarsi». Anche perché al momento il via a luglio sembra essere confermato e c’è la necessità per tutti i protagonisti, come sottolineato anche dal presidente Scarso a proposito degli atleti italiani, di rimanere allenati per presentarsi al via nelle migliori delle condizioni possibili per non vanificare il lavoro di quattro anni.
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Ma, sottolinea Imboden, ci sono altre complicazioni legate a questo stop: «La scherma è la nostra vita. È ciò che ci permette di guadagnare soldi e ora è tutto fermo. Aprile è il periodo di norma in cui siamo tutti concentrati sulle Olimpiadi, possiamo trovare fare sponsorizzazioni: è così che facciamo soldi».
Il fiorettista statunitense tuttavia è ben conscio che, in momenti come questi, le priorità sono altre: «Lo sport è sempre un qualcosa in più nella tua vita. Lo sport serve a portare piacere, ma quando le cose nella vita non vanno bene, non è il momento giusto. Ora dobbiamo solo prenderci cura di noi stessi».
Twitter: agenna85
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Foto Bizzi