Hitlist Pedana – La playlist di Alessandro Funghi e Simone Preite

La musica ascoltata dagli atleti in gara e nella vita di tutti i giorni. La selezione di Alessandro Funghi e Simone Preite.

 

Hitlist pedana – Alessandro Funghi

Non credo, nel mondo della scherma, di poter parlare di gusti musicali con qualcuno che non sia il mio collega con cui condivido la creazione di questa playlist. Ma, a differenza sua, io mi sono fermato Oltremanica senza attraversare tutto l’oceano. I miei gusti musicali, di abbigliamento e in generale il mio modo di pensare e vivere sono stati fortemente influenzati da tutto ciò che proviene dalla perfida Albione. Ho scelto 5 canzoni di 5 gruppi differenti che ben descrivono, a mio avviso,cosa sia stata l’Inghilterra a partire dagli anni ’60.

Un concentrato di culture e suoni diversi: dallo skinhead reggae iniziale di Symarip (anni 60) che incarna al 100% lo spirito di integrazione del 2Tone allo ska revival dei Madness che hanno portato il 2Tone ad un pubblico di massa.
In mezzo il sound più crudo dei Cock Sparrer che nel ’74, dall’East London, iniziarono a sviluppare lo streetpunk, meglio conosciuto come Oi! ai quali seguiranno molti gruppi tra cui gli attuali Booze&Glory, anche loro figli di Londra Est e tifosi Hammers ma figli di immigrati polacchi.

Last but not least i Clash! Non credo di doverli presentare io, ho cercato di scegliere un pezzo meno mainstream anche se chi li ascolta di sicuro lo conosce.Meriterebbe una playlist tutta sua l’acid house del fenomeno “Madchester” legato a l’Hacienda ma li sarebbe davvero troppo complicato.
Enjoy!

Hitlist pedana – Simone Preite

Per farla breve: sono punk. Il punk/hardcore è il genere musicale che più mi ha formato e al quale devo la maggior parte delle esperienze della mia vita. Mi è sempre piaciuto il punk più “ordinato”, quello costruttivo e con messaggi utili rispetto a quello più iconico di matrice più nichilista / menefreghista. Per dirla in termini geografici, più quello statunitense che quello inglese! Ho scelto 5 pezzi di 5 gruppi che reputo più rappresentativi rispetto al mio percorso, sarò breve ma vi consiglio di approfondire le ricerche. Buon ascolto!

Fugazi – Turnover: i Fugazi sono il gruppo che più rappresenta lo spirito “do it yourself” del punk portato al massimo livello di risonanza planetaria. La scena di Washington DC dalla fine degli anni 70 ha rappresentato una scuola di vita più che una scena musicale. I Fugazi sono la punta di questo iceberg. Consiglio anche questa versione live del pezzo, che contestualizza la descrizione: https://www.youtube.com/watch?v=gzC0RNkBXM0.

Unbroken – End of Lifetime: forse il pezzo preferito del mio disco preferito. L’hardcore negli anni 90 subisce una evoluzione con una conseguente deriva stilistica che in alcuni caso lo ha portato ad abbandonare la velocità tipica dei classici e a virare verso ritmi più cadenzati, sonorità che strizzano l’occhio al metal e testi dal carattere più introspettivo ed emotivo. Gli Unbroken su questo sono stati indubbiamente i primi della classe.

Texas Is The Reason – A Jack with one eye: siamo sempre negli anni 90 e una frangia di band andava ad abbracciare sonorità più soavi, emotive e con liriche ad inclinazione personale, ma partendo sempre da un background e da esperienze precedenti in gruppi hardcore di matrice più identitaria. A Jack with one eye è la mia love song a lieto fine preferita.

Husker Du – Celebrated Summer: torniamo indietro a metà anni 80. Questo gruppo proveniente dal “middle of nowhere” (Saint Paul nel Minnesota, profondo nord degli States in mezzo alle due coste) è tra i primi ad ammorbidire il punk /hc e a portarlo verso quello che poi diventerà l’emotional hardcore. Un disco che influenzerà il punk tanto quanto il grunge e l’indie rock a venire. Celebrated summer parla di estate e amicizia.

Elliott Smith – Needle in the hay: vado un pezzo fuori tema, ma Elliott Smith è il classico autore collaterale soventemente presente in tante playlist che non ti aspetti. Cantautore emblematico della ormai tradizione indie rock americana degli anni 90, ha raggiunto l’apice della sua popolarità grazie al film “The Royal Tennenbaum” di Wes Anderson dove questo pezzo fa da colonna sonora ad uno dei momenti più topici della pellicola.

La playlist di Alessandro e Simone

Le puntate precedenti

Lucrezia Sinigaglia

Alessio Foconi

Alexander Choupenitch

Camilla Fondi

Filippo Carlucci 

Alberto Pellegrini

Martina Criscio

Maurizio Galvan

Martina Batini

Maurizio Rosoni

Alice Clerici

Pianeta Scherma sui socialInstagram, TelegramFacebook