Il Maestro Antonio Di Ciolo, capostipite della scuola pisana, è morto nella notte a 86 anni. Fra i suoi allievi tantissimi atleti poi diventati campioni.
La scherma italiana (e non solo) si risveglia con la più brutta delle notizie: è morto nella notte Antonio Di Ciolo. 86 anni e una vita per la scherma, dapprima come atleta quindi come Maestro, di fatto divenendo il capostipite della scuola schermistica all’ombra della Torre Pendente.
Tantissimi gli Allievi da lui cresciuti, alcuni dei quali diventati campioni. Fra di essi, solo per fare qualche esempio, Simone Vanni, Salvatore Sanzo e Alessandro Puccini, tutti e tre medaglia d’oro alle Olimpiadi: a squadre ad Atene 2004 i primi due, nella prova individuale di Atlanta Puccini. E sempre sotto la visione di Di Ciolo hanno mosso i loro primi passi in pedana Martina Batini, Chiara Cini (entrambe plurititolate con il “Dream Team” del fioretto femminile) e Gabriele Cimini, che punta a Tokyo assieme ai ragazzi della spada.
Nel 2019 aveva pubblicato un libro dal titolo emblematico: “Non perdo nemmeno se mi battono”. Un viaggio lungo 190 pagine nella scherma come lui la intendeva e a cui ha dedicato fino all’ultimo passione ed energie. Fino a quando l’unica avversaria imbattibile non ha piazzato la stoccata finale. Per dirla con le sue parole, battendolo, ma non vincendolo.
Unanime il cordoglio di tutto il mondo schermistico italiano e internazionale per la scomparsa di una figura monumento del mondo delle pedane.
Il Maestro Antonio Di Ciolo ci ha lasciato.In questo momento di dolore l'intero Club si stringe intorno ai suoi cari per salutare colui che ha reso possibile tutto.
Pubblicato da Club Scherma Pisa Antonio Di Ciolo su Lunedì 28 settembre 2020
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Foto: Augusto Bizzi