Contributi Integrativi 2020, l’amarezza di Scarso dopo il taglio del 33% dei fondi: «Mortificato il ruolo della scherma in Italia»

 

Non ci sta Giorgio Scarso, all’indomani della decisione del CdA di “Sport e Salute” sulla ripartizione dei Contributi Integrativi per il 2020 che ha portato a un taglio di quasi un terzo dei fondi destinati alla Federazione Italiana Scherma. Secondo il massimo dirigente federale italiano questa scelta, tanto per i criteri che l’hanno guidata – ovvero la scelta di nuovi algoritmi che annullano quelli precedenti basati sui successi ottenuti- quanto per i ristretti paletti imposti sull’utilizzo dei fondi, rappresenta una mortificazione del lavoro che la scherma ha fatto per lo sport italiano.

«Accettiamo con il rispetto istituzionale dovuto le scelte della società “Sport e Salute” circa la ripartizione dei Contributi Integrativi 2020» ha commentato Scarso tramite il canale ufficiale della Federazione Italiana Scherma  «ma non possiamo sottacere l’amarezza nel constatare l’adozione di criteri basati solo su parametri matematici e algoritmi non meritocratici che vedono la Federazione Italiana Scherma quale realtà più penalizzata, con un decremento, rispetto al 2019, di oltre mezzo milione di euro, che corrisponde ad una percentuale pari al 33%».

Tanta l’amarezza quindi nella parole di Scarso, che chiosa: «Probabilmente dobbiamo constatare che gli applausi, gli elogi e quegli aggettivi quali “cassaforte dello sport azzurro” che vengono rivolti alla scherma italiana, rappresentano parole di circostanza o peggio ancora di comodo in base alle situazioni».

A finire nel mirino di Scarso anche altri aspetti, a partire dal diktat imposto per l’utilizzo dei fondi, che di fatto azzererebbe l’autonomia decisionale della Federazione. Una vera e propria mortificazione del lavoro nelle parole del Presidente della Federazione Italiana Scherma: «Pur rispettando le decisioni, non possiamo non ritenere preoccupante e mortificante una penalizzazione economica tale, per  una realtà, quella della scherma italiana, che sta continuando, in questa tempesta, a mantenere dritta la barra per seguire la rotta che va verso la direzione della promozione su tutto il territorio della disciplina e dei suoi valori, mantenendo al contempo alta la concentrazione e la tenuta tecnica delle squadre che saranno impegnate ai Giochi di Tokyo, che rappresenta la più importante vetrina promozionale per lo sport e per la scherma italiana».

La speranza è che le cose possano però cambiare già con l’anno prossimo. Per permettere alla Federazione Italiana Scherma di continuare a programmare la propria attività ed evitare ulteriori, sanguinose fughe di prezioso materiale tecnico verso altri lidi.

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Foto Bizzi