Ad Atene 1896, durante la gara di sciabola maschile l’arrivo del re a prova in corso fa sì che la competizione venga ripetuta da capo. Ne fa le spese l’austriaco Schmal, sino a quel momento in testa e poi quarto. Doppietta greca.
Adolf Schmal, austriaco, ha già vinto i primi due assalti della prova Olimpica di sciabola maschile ad Atene 1896 ed è in lizza per una medaglia. Qualora arrivasse, sarebbe la sua quarta in quell’edizione dei Giochi Olimpici, i primi dell’era moderna.
Tre le ha centrate nel ciclismo, l’altro sport che lo ha visto impegnato in quella kermesse. Oro nella 12 ore, doppio bronzo nella corsa a cronometro e nella 10 chilometri, mentre non concluse la gara dei 100 chilometri. Nella sciabola, Adolf Schmal è partito alla grande: due vittorie nei primi due assalti e podio di fatto ipotecato. Ma proprio sul più bello, ecco palesarsi sul luogo della competizione il Re Giorgio I di Grecia. Siede al trono da oltre 30 anni e lo sarebbe stato fino al 1913, quando nel pieno delle Guerre Balcaniche venne fatto fuori a colpi di pistola dall’anarchico Alexandros Schinas.
La comparsa del Sovrano e dell’intera famiglia Reale sul luogo della gara, spinse gli organizzatori a fermare immediatamente la competizione, affinché Giorgio I e familiari potessero assistere in toto al torneo che vedeva in lizza tre atleti greci, Georgios Iatridis, Telemakos Karakalos e Ioannis Georgiadis. Una disdetta per il povero Schmal, che non fu in grado di ripetersi e chiuse addirittura al quarto posto, con il bronzo che andò al danese Holger Nielsen, altro stakanovista di quell’Olimpiade, dove si divise fra scherma, atletica e tiro con la carabina.
La medaglia d’oro e quella d’argento andarono invece, per la gioia di Re Giorgio I, rispettivamente a Georgiadis e Karakalos. Con questo successo Ioannis Georgiadis sarebbe entrato nella storia come il primo campione Olimpico della sciabola maschile, l’unica arma della scherma ad aver fatto sempre parte del programma di questo sport ai Giochi Olimpici.
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