Curiosità Olimpiche – Vinco l’oro e poi…lo rivinco! Il club del back to back a Cinque Cerchi

Quattro donne e otto uomini sono riusciti a confermare, nell’edizione immediatamente successiva alla prima vittoria, la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici. Regina del club del back to back, Valentina Vezzali con tre successi di fila.

 

Vincere una volta è facile (per quanto lo possa essere alle Olimpiadi e, più in generale, nello sport di alto livello), ripetersi è difficile. E anche nella scherma, la regola è da tenere bene impressa. Eppure c’è chi, in pedana, è riuscito a vincere un oro alle Olimpiadi e ripetersi nell’edizione successiva: a comporre il comunque esclusivo club del “back to back”, sono, sin qui, quattro donne e otto uomini.

Naturalmente c’è chi ha esagerato. E, altrettanto naturalmente, i riflettori sono puntati su Valentina Vezzali: per la fuoriclasse jesina, tris d’oro fra 2000, 2004 e 2008. Restando in ambito femminile, a fare la loro personale doppietta di fila anche Ilona Elek – con la particolarità di essersi affermata nell’ultima Olimpiade antecedente alla Seconda Guerra Mondiale (Berlino 1936) e nella prima immediatamente successiva (Londra 1948) – e, in tempi più recenti, l’ungherese Timea Nagy nella spada (2000 e 2004) e la statunitense Mariel Zagunis nella sciabola, ad Atene e poi a Pechino.

Spastandoci nel settore maschile, la storia della scherma alle Olimpiadi manda agli annali ben otto atleti capaci di fare doppietta d’oro in due edizioni consecutive. L’ultimo in ordine di tempo è stato Aron Szilagyi, due volte campione Olimpico nella sciabola fra Londra 2012 e Rio 2016. Dall’altro capo del filo temporale, troviamo il cubano Ramon Fonst, che si impose nella spada tanto a Parigi 1900 quanto a St. Louis 1904 (dove fu oro anche nel fioretto individuale e a squadre). Fonst è, al momento, l’unico spadista ad essere riuscito a vincere in più di un’occasione il titolo Olimpico.

Nel fioretto, due sono i campioni capaci di confermarsi a distanza di quattro anni dalla prima vittoria: si tratta di miti assoluti della scherma come il nostro Nedo Nadi che si impose nel 1912 e nel 1920 (l’edizione del 1916 non venne disputata causa Prima Guerra Mondiale) e il francese Christian D’Oriola, a segno nel 1952 e nel 1956.

La sciabola è invece l’arma che può vantare il maggior numero di iscritti al club del “back to back”. Sugli scudi l’Ungheria: non solo il già citato Szilagyi, ma anche Jeno Fuchs (1908 e 1912) e Rudolf Karpaty. (1956 e 1960). A completare l’elenco il sovietico Victor Krovopuskov (1976 e 1980) e il francese Jean-François Lamour (1984 e 1988).

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Foto Bizzi