La tappa di Coppa del Mondo di Kazan segna il ritorno in pedana della spada. Una città magica per Rossella Fiamingo, che nel 2014 vinse proprio lì il suo primo titolo del Mondo Assoluto.
Metti un ritorno in pedana dopo un anno di stop forzato causa pandemia. E metti un ritorno in pedana in un luogo che non può che evocare ricordi speciali: se per tutte le iscritte alla prova di Coppa del Mondo di spada femminile, quella di Kazan è una gara speciale, figurarsi cosa possa rappresentare per Rossella Fiamingo.
E la mente torna indietro al luglio del 2014 e a quella sinfonia perfetta che permise alla campionessa azzurra di imprimere a ferro e fuoco il proprio nome nel gotha mondiale della disciplina. Una cavalcata entusiasmante, chiusa mettendo in fila, fra semifinale e finale, le ultime due campionesse Olimpiche individuali: Yana Shemyakina prima, Britta Heidemann poi. Per Rossella il Mondiale avrebbe riservato anche la gioia del bronzo a squadre, vinto assieme a Mara Navarria, Francesca Quondamcarlo e Bianca Del Carretto.
Un quasi passaggio di consegne alla luce di quanto poi sarebbe accaduto soltanto due anni più tardi a Rio De Janeiro, con la siciliana che arrivò a un passo dal succedere proprio alle due (la tedesca fu oro nel 2008, l’ucraina quattro anni più tardi a Londra nella gara passata alla storia anche per il pasticciaccio cronometrico di cui fu vittima la coreana Shin A Lam) nell’albo d’oro Olimpico. In mezzo, per Rossella Fiamingo, anche il secondo titolo Mondiale conquistato con un’altra gara capolavoro nel 2015 a Mosca.
Tanta acqua è passata sotto i ponti da quel 2014 e all’orizzonte ci sono nuove sfide e la luce già puntata verso un orizzonte chiamato Tokyo 2020. E per metterlo nel mirino, cosa c’è di meglio che non una gara speciale – quella della ripartenza e di una parvenza di normalità dopo il lungo buio collettivo – in un posto che riporta alla mente ricordi speciali?
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Foto Bizzi