È un’Italia pazzesca! Rimonta da urlo contro l’Ucraina, gli spadisti azzurri vincono a Kazan

Clamorosa rimonta di Marco Fichera, che capotta all’ultimo l’assalto contro l’Ucraina e regala all’Italia la vittoria  a Kazan. Podio per la Cina che batte la Russia nella finalina.

 

È un’Italia pazzesca quella che sbanca Kazan e la prova a squadre di spada maschile in terra russa. Un capolavoro di squadra, a cui Marco Fichera, oggi perfetto uomo chiusura, ha apposto la firma al termine di una rimonta maturata quando tutto sembrava compromesso. Sì, lo sappiamo che nello sport non bisogna mai dire mai, che l’impossibile non esiste, che non si può dire gatto finché non lo si ha nel sacco. E che finché non ha messo l’ultima stoccata il tuo avversario non ha vinto.

Lo diceva Mangiarotti nel suo decalogo dello schermidore, lo ha applicato alla lettera Marco Fichera nell’ultima frazione della finale contro la sempre scorbutica Ucraina. Bravissimo l’acese a erodere terreno e certezze ad Anatoly Herey, salito in pedana avanti 37-30 e trovatosi, quando la clessidra stava facendo cadere gli ultimi granelli di sabbia, a dover inseguire senza il tempo materiale per mettere a posto le cose. Sulla pedana centrale finisce 44-43 per l’Italia, dopo un match in cui gli azzurri hanno sempre dovuto inseguire avversari arrivati anche ad avere un margine di dieci punti.

Ma se come detto la vittoria porta in calce la firma di Fichera, il capolavoro di questi due giorni è frutto del lavoro di tutti e quattro i ragazzi. Di un elettrico Andrea Santarelli, di Enrico Garozzo comunque positivo malgrado qualche difficoltà (soprattutto nella finale), di Gabriele Cimini che, quando chiamato in causa, ha strappato un 2-2 a Nikishin poi rivelatosi prezioso. Ma soprattutto un grande spirito di gruppo e la voglia di non mollare mai anche quando le cose sembravano mettersi male.

Come ad esempio in semifinale, con la Russia avanti di due stoccate a una decina di secondi dal gong, e poi superata in volata alla priorità. O, come raccontato, per otto noni della finale contro l’Ucraina. Prima del più clamoroso e dolce dei finali.

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Foto Bizzi