Finale no contest contro la Corea, le polacche sbancano Kazan. Podio anche per la Cina. Italia quinta dopo la sconfitta ai quarti. Estonia e Hong Kong volano a Tokyo.
Dominante nella prova individuale di sabato con due atlete a podio e tre nelle otto, impotente oggi nella finale a squadre contro la solidità e la concretezza del quartetto della Polonia. La Corea del Sud è sicuramente fra le grandi protagoniste del fine settimana di Kazan, dove ha spirato forte nella spada femminile il vento proveniente dall’Asia, ma oggi nulla ha potuto contro lo strapotere polacco.
Il 45-24 con cui Ewa Trzebinska, vice iridata a Lipsia 2017 quando ancora sulla divisa campeggiava il nome da nubile Nelip, firma il successo spiega perfettamente l’andamento del match. In cui le biancorosse hanno preso fin da subito in mano le redini delle operazioni, erodendo lentamente ma inesorabilmente le certezze delle coreane. Preludio alla picconata decisiva assestata dalla già citata Trzebinska ai danni della Kang: 7-1 di parziale e, di fatto, comunicazione chiusa lì in attesa delle firma dal notaio che certificasse la vittoria.
Per la Corea c’è comunque l’ingresso nella top 4 della classifica di qualificazione Olimpica. Da Hong Kong ringraziano sentitamente e preparano le valigie direzione Tokyo come migliore dello slot asiatico. In Giappone ci vola anche l’Estonia, che approfitta del mancato approdo dell’Egitto nella top 16 e si prende lo slot lasciato vacante. Delusione per la Francia, sconfitta ai quarti di finale dalla Cina (terza a fine giornata) e fuori dai Giochi.
Per l’Italia arriva invece un quinto posto finale. Le azzurre navigano sul filo dell’equilibrio contro la Corea ma pagano un passaggio a vuoto di Mara Navarria contro Choi Injeong proprio all’alba dell’ultima tornata di assalti. La pronta reazione contro Francia e Ungheria ha poi permesso al quartetto completato da Rossella Fiamingo, Federica Isola e Alberta Santuccio di artigliare la quinta posizione e chiudere in crescendo la loro gara.
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Foto Bizzi
