Il Maestro consiglia: “Eleven Rings”

Il racconto e gli insegnamenti di uno dei più grandi coach del basket contemporaneo, capace di vincere in carriera 11 titoli NBA. Questo  il consiglio della settimana di Simone Biondi per la rubrica “Il Maestro consiglia”.

 

I riconoscimenti sportivi rappresentano una soddisfazione incommensurabile. Qualunque sia lo sport, il coach, allenatore, CT o come dir si voglia, cerca di programmare il lavoro di crescita per il proprio allievo o per la sua squadra. Avere a che fare con uno piuttosto che con molti, cambia le dinamiche dell’allenamento e della sua psicologia, tanto che esistono miriadi di libri che fungono da guida.

Chi i libri avrebbe potuto tranquillamente scriverli, senz’avere niente da invidiare a uno psicologo sportivo, è stato (e sarà sempre, per il ricordo che tutti i suoi giocatori hanno di lui, Phil Jackson.

Il consiglio della settimana

Un vero e proprio Prof Keating, che ha basato il suo insegnamento sulla psicologia e sulla realizzazione di un gioco semplice ma efficace. Phil Jackson è stato l’artefice dei Bulls di Jordan e dei Lakers di Shaq e Kobe, che ben poco hanno avuto da invidiare a quelli dello showtime di Magic Johnson.

Nel suo racconto di una vita passata a disegnare triangoli con i suoi roster, coach Jackson si riscopre parlando tanto di sè stesso quanto del rapporto con l’altro. Ogni giocatore gli ha dato qualcosa e lui ha dato qualcosa a ogni giocatore.

Al di là delle vittorie o delle sconfitte, la cristallina eleganza e visionaria maestria di gioco di uno dei più influenti coach della storia della pallacanestro, è descritta all’interno del suo Eleven Rings. I suoi undici anelli, vinti tra Chicago e Los Angeles, sono la dimostrazione di come la qualità dei giocatori a volte si basa sulla qualità di chi li allena.

Facile allenare MJ? O Kobe? Magari Shaq? O anche Pippen? Nulla è stato facile. E niente è più difficile di ciò che sembra semplice. Portare sulle spalle i campioni significa fargli osservare il campo da un altro punto di vista ogni secondo, ogni momento, ogni partita. Consci del fatto che nelle difficoltà saranno loro ad aver imparato a battersi nel migliore dei modi.

Phil Jackson è stato in grado d’insegnare questo a due generazioni di squadre che ha plasmato dall’argilla, rendendole indistruttibili, tanto nel gioco quanto nello spirito.

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