Schermidori….nel Pallone – Michela Battiston: “Pazza per il Milan, nella buona e nella cattiva sorte”

La sciabolatrice friulana respira rossonero sin da quando è nata e dichiara eterno amore alla sua squadra. Michela Battiston, tifosissima del Milan, è la protagonista della nuova puntata di “Schermidori…nel Pallone”

 

Nella buona e nella cattiva sorte, come ogni storia d’amore che si rispetti. E amore eterno è quello che giura Michela Battiston al Milan, la squadra per cui fa il tifo sin dalla culla. Cresciuta in una famiglia in cui il rossonero è il colore della vita, la sciabolatrice friulana non si perde una partita del suo Milan.

E non c’ scherma che tenga. Perché se anche le gare e gli impegni con la Nazionale spesso e volentieri la tengono lontana dallo stadio, lo spazio per seguire le vicende della propria squadra del cuore non manca mai. Anche a costo di farsi guardare stranita dalle compagne di Nazionale durante competizioni e ritiri.

Michela, DNA rossonero: come è nata questa tua passione?

Penso di essere nata con il sangue rossonero! La mia famiglia, soprattutto dalla parte di mio padre, è sempre stata super tifosa del Milan e di fatto mi hanno subito catapultato nel mondo Milan. Con mio padre guardavamo sempre le partite assieme e anche ora che non viviamo più assieme, comunque le commentiamo e a ogni gol ci scriviamo. Poi negli ultimi anni, da quando ho cominciato a vivere lo stadio, la mia passione è diventata ancora più forte.

Mai avuto tentennamenti nel tuo tifo?

In realtà nei periodi un po’ più bui seguivo meno, anche se comunque mi informavo ma poi all’improvviso mi è tornata prepotente da quando sono andata a vedere allo stadio…una partita dell’Udinese!

Cioè?

Sono andata allo stadio a vedere una partita dell’Udinese, ma non contro il Milan. Forse era contro il Crotone, ma fatto sta che, pur essendo stata la classica partita brutta che più brutta non si poteva (o forse proprio per questo), mi ha acceso la voglia di vivere lo stadio e di andare a San Siro. Non ci ero mai riuscita, malgrado avessi chiesto a mio padre di portarmici tante volte. E alla fine siamo riusciti ad andarci per l’ultima partita del campionato 2018. Da lì è stata veramente follia totale.

La Curva Sud di San Siro, cuore del tifo rossonero

Hai mai fatto qualche follia o pensato di farle per il Milan?

Se avessimo vinto lo scudetto quest’anno avevo deciso che sarei andata, naturalmente pandemia permettendo, a festeggiare a Milano. Per il resto no, al momento follie non me ne vengono in mente. Ma ad ogni modo il Milan è sempre con me: attaccata alla sacca da scherma ho una spilletta della squadra e quindi me lo porto sempre in giro con me.

Valentina De Costanzo ci ha raccontato che anche in ritiro e in gara non si perde una partita della sua Roma. Anche tu come lei?

Assolutamente sì! Infatti le mie compagne mi odiano perché quando gioca il Milan mi isolo per vedere la partita. (ride, ndr) E mi guardano male perché sono una pazza! Ma alla fine per me è diventato anche una distrazione, un qualcosa che mi permette di non pensare solo ed esclusivamente alla scherma.

Veniamo ai grandi classici di questa rubrica: la partita che più ti ha fatto godere…

Quella a cui sono legata di più è un’Udinese – Milan che ho vissuto allo stadio, ovviamente nella curva dei tifosi del Milan in trasferta. Abbiamo vinto 1-0 con un gol al novantasettesimo (segnato da Romagnoli, ndr), ma era quella partita che si sapeva che avremmo vinto. In tempi più recenti, sono finita letteralmente in lacrime dopo la partita di settimana scorsa che ci ha riportato in Champions.

…e quella che più ti ha fatto rosicare.

La finale di Istanbul del 2005 è stata un colpo al cuore. Peraltro ricordo benissimo quella partita: l’avevo guardata in camera mia perché mio padre e mio zio urlavano talmente tanto a ogni gol del Milan che io, essendo ancora abbastanza piccola, mi spaventavo. Ma io la volevo troppo vedere, perché sapevo che era una partita importante e mi ero “addobbata” con maglietta e bandiera del Milan.

I tuoi giocatori del cuore?

Shevchenko, Inzaghi, ma soprattutto Kakà. Pensa che lo avevo anche come screen saver del computer! Fra quelli di oggi, mi piace tantissimo Calabria, che è cresciuto tantissimo, e poi Theo Hernandez: quando si accende sulla fascia è impressionante. E naturalmente Ibra, soprattutto per la mentalità. Non scherzo, ma a volte mentre mi alleno e sono un po’ stanca, mi viene da pensare che in questo momento Ibra comunque non si sarebbe fermato. E così vado avanti anche io!

Tu sei milanista ma non milanese. Per te la rivalità principale è quella con l’Inter o con la Juve?

Con la Juve me la vivo di più, mi da più fastidio perdere con loro. Perché effettivamente non vivendo a Milano la rivalità con l’Inter la percepisco diversamente. Fermo restando che il Derby e sempre il Derby e vincere fa godere. Ma godo di più a vincere contro la Juve.

Per concludere momento nostalgia: dov’era Michela Battiston nel giorno dell’addio al calcio di Paolo Maldini e degli altri giocatori simbolo dell’ultimo Grande Milan?

Avevo stressato mio padre per essere allo stadio, ma purtroppo i soliti impegni altri ci hanno reso impossibile andarci. Però l’ho vista con mio zio e mia nonna paterna, tutti super milanisti. E ovviamente tutti a piangere come fontane.

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Foto Bizzi