Italia, una squadra da record per sognare in grande a Tokyo (ma occhio alla concorrenza)

Sei squadre qualificate, tante carte per le medaglie e per rinnovare la tradizione della scherma azzurra alle Olimpiadi: l’Italia a Tokyo sogna in grande. Ma la concorrenza è forte e le incognite tante.

 

Ora che l’Italia è stata svelata e le convocazioni per le gare di scherma a Tokyo ufficializzate, è tempo di prepararsi al meglio per il grande appuntamento. I sogni hanno preso vita, citando Alice Volpi, ma adesso il Giappone è sempre più vicino all’orizzonte e la tensione comincia a salire. Perché l’Italia che si presenta a Tokyo lo fa con grandi ambizioni, con un numero record di atleti e con tante carte al proprio mazzo per dare l’assalto al medagliere. Ma anche con la necessità di proseguire una Storia fatta di 125 medaglie di cui 49 d’oro.

Per confermarsi ancora una volta la solita miniera da cui la delegazione azzurra può attingere. Tutte e sei le squadre qualificate e la possibilità di schierare il contingente massimo in tutte le prove individuali. Fioretto, sciabola e spada hanno tutte le carte in regola per dare il loro apporto alla causa. Chi partendo con il ruolo di favorito, chi con molte possibilità, chi con la possibilità di far saltare il banco da una posizione più defilata ma sempre d’attacco. Perché se già normalmente tutto può accadere alle Olimpiadi, figurarsi cosa può succedere in un’edizione così particolare in cui tutti i protagonisti si presentano con pochissimi, se non nulli, impegni agonistici messi nelle gambe.

Attenzione poi al fattore emotivo: ben undici dei ventiquattro selezionati sono al loro esordio Olimpico. Certo, tutti loro sono atleti esperti e con alle spalle tante partecipazioni a gare di Coppa del Mondo e campionati Mondiali, spesso con grandi risultati. Ma le energie mentali richieste da una gara secca come quella a Cinque Cerchi ha “azzoppato” nel corso degli anni le velleità di tantissimi campioni che hanno poi chiuso la loro carriera con un pezzo mancante nella loro collezione di trofei.

Sulla strada degli azzurri anche una concorrenza sempre più agguerrita e numerosa. A partire dalla Russia, che a Tokyo avrà altro nome e non avrà la bandiera, ma che potrà contare comunque sui propri fuoriclasse. E poi i soliti noti, come Francia e Stati Uniti, incrocio ormai diventato un must nella gare di fioretto maschile ma non solo. C’è il Giappone padrone di casa che vorrà ben figurare e mettere a frutto gli investimenti fatti; le potenze asiatiche, Corea, Cina e la rampante Hong Kong. Ma l’elenco sarebbe sterminato, perché a ogni angolo si nasconde un insidia.

Di fronte alle quali serve farsi trovare pronti. Coraggio Azzurri, sognate in grande. Ma, soprattutto, fateci sognare!

Twitter: agenna85

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Foto Bizzi